Raffica di furti, sale la protesta
Villongo chiede più sicurezza

«La sicurezza è la nostra priorità. Dopo la raffica di furti e rapine, sono venuti in municipio i cittadini: hanno depositato una petizione, altri hanno detto che erano pronti a imbracciare i fucili». Lo afferma il sindaco di Villongo.

C'è coda al banchetto della signora che legge i fondi del caffè così Mariella Ori Belometti, sindaco di Villongo, fa un salto all'Eco cafè. «Qualche anno fa mi aveva predetto che sarebbe arrivato un bel gruzzolo, infatti ho preso la liquidazione. Stavolta spero che nei fondi di caffè ci veda un po' di soldi per il Comune....». Scherza, ovviamente, ma di 'sti tempi non si sa più a che santo votarsi per far quadrare i bilanci. Soldi per far che? «Tante cose, ma penso soprattutto per la riqualificazione del palazzo comunale. L'abbiamo tolta dal piano delle opere pubbliche 2012 perché è inutile: non ci sono i fondi. Rinviamo all'anno prossimo, quando avremo un quadro un po' più chiaro della situazione finanziaria del Comune. Non è che abbiamo trovato una situazione proprio rosea... Comunque, niente polemiche che stasera è festa».

Di cosa parliamo, allora? «Sicurezza, adesso è la nostra priorità. Dopo la raffica di furti e rapine delle ultime settimane, sono venuti in municipio tanti cittadini, altri hanno depositato una petizione per chiedere una mano, altri ci hanno detto che erano pronti a imbracciare i fucili. La situazione è davvero pesante. L'8 agosto, la sera, abbiamo organizzato un'assemblea pubblica per parlare di questo». Questo è uno stillicidio di furti, tentati furti, furti che vanno male ma che magari ti fanno prendere uno spavento che per un po' non dormi più di notte. Rapine, vandalismi, schiamazzi notturni, spaccio di droga, bullismo. La gente è esasperata, soprattutto a San Filastro, quartiere più spostato verso Gandosso e la boscaglia, quindi dov'è più facile dileguarsi. È andata così, per esempio, per i ladri che qualche notte fa hanno svaligiato il bar Marcella: sono scappati verso la radura, qualcuno ha visto le luci delle pile, ha dato l'allarme, i carabinieri sono arrivati e quelli sono riusciti a fuggire ma hanno dovuto lasciar perdere il bottino.

«Abbiamo chiesto e ottenuto – riprende Ori Belometti – più presenza dei carabinieri e, infatti, gli effetti si stanno già vedendo: meno schiamazzi la sera, per esempio. Ma è chiaro che non basta. Il sistema della videosorveglianza è limitato, visto che le telecamere sono solo su viale Italia. Il comandante della caserma dei carabinieri di Sarnico ci ha consigliato di posizionarle a tutti gli ingressi del paese, verso Credaro, Foresto, Gandosso e così via, in modo da poter controllare se ci sono passaggi di veicoli sospetti. Nell'assemblea dell'8 agosto ascolteremo la gente, per capire insieme cosa si può fare. E poi faremo».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 30 luglio

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