Basta con i box facili sui Colli
Dal Comune un «giro di vite»

Per qualcuno è già la delibera antigroviera. Una serie di paletti destinati a infilarsi nel bel mezzo di una normativa intricatissima con l'obiettivo di porre dei limiti sia quantitativi che qualitativi alla realizzazione delle autorimesse.

Per qualcuno è già la delibera antigroviera. Una serie di paletti destinati a infilarsi nel bel mezzo di una normativa intricatissima con l'obiettivo di porre dei limiti sia quantitativi che qualitativi alla realizzazione delle autorimesse.

È questa la filosofia del provvedimento, che ha preso spunto da un ordine del giorno presentato in Consiglio comunale, che l'assessore all'Edilizia privata Tommaso D'Aloia porterà in Giunta la prossima settimana, per sottoporlo all'esame dei colleghi. Ampi margini di modifica ovviamente, senza però perdere di vista l'obiettivo finale. E cioè: nessun giro di vite fine a se stesso, ma una revisione volta alla tutela del territorio e in particolare del centro storico e dei colli.

Stop al box facile insomma. Con buona pace di chi finora ne aveva approfittato (legittimamente) per portare a casa più posti auto rispetto a quelli effettivamente necessari alle proprie esigenze, e poi venderli o affittarli.

Ad autorizzarlo la famigerata legge Tognoli dell'89 – che consentiva la realizzazione di posti auto di pertinenza in deroga agli strumenti urbanistici – più una serie di norme seguenti che hanno reso la faccenda ancora più interessante.

Il Comune vorrebbe una significativa riduzione dei posti per ciascuna abitazione: tanto per fare qualche esempio, si passerebbe da 5 a 3 vetture per una superficie di 200 metri quadri, da 3 a 2 per un alloggio della metà (100 metri quadri) e da 2 a 1 per il classico trilocale da 80 metri quadri.

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