Cronaca / Valle Cavallina
Martedì 24 Luglio 2012
Revocato l'obbligo di firma
Locatelli torna un uomo libero
Non dovrà più presentarsi a firmare tre volte la settimana alla caserma dei carabinieri: è stata infatti revocata anche l'ultima misura cautelare nei confronti di Pierluca Locatelli, il patron dell'omonimo gruppo imprenditoriale di Grumello del Monte.
Non dovrà più presentarsi a firmare tre volte la settimana alla caserma dei carabinieri: è stata infatti revocata anche l'ultima misura cautelare nei confronti di Pierluca Locatelli, il patron dell'omonimo gruppo imprenditoriale di Grumello del Monte, travolto dalle inchieste giudiziarie culminate con il suo arresto il 30 novembre 2011.
Due mesi di carcere, poi uno ai domiciliari nella sua villa di Grumello, quindi l'obbligo di firma. Queste le misure a cui è stato sottoposto Locatelli, che comunque resta indagato a piede libero dalle procure di Milano e di Bergamo per corruzione e dalla Direzione distrettuale antimafia di Brescia per traffico di rifiuti. L'autorità giudiziaria milanese aveva già revocato ogni misura a gennaio. Venerdì il gip di Brescia, accogliendo l'istanza presentata dagli avvocati Roberto Bruni ed Ennio Amodio, ha disposto la revoca dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, che imponeva a Locatelli – nell'ambito dell'inchiesta Brebemi – di recarsi alla caserma dei carabinieri tre volte alla settimana.
La decisione è stata determinata dal venir meno del pericolo di reiterazione del reato. A Milano Pierluca Locatelli è indagato per corruzione, per la presunta tangente da 100 mila euro all'ex vice presidente del Consiglio regionale, Franco Nicoli Cristiani, soldi che il politico nega di aver preso e che sarebbero invece serviti, per l'accusa, a sveltire l'iter per la discarica di Cappella Cantone (Cremona). A Bergamo l'imprenditore è indagato per la stessa ipotesi di reato, dopo aver sostenuto davanti al pm di aver versato 50 mila euro all'assessore comunale Marcello Moro – che invece nega – per sbloccare un pagamento del Comune di Bergamo all'impresa Baldassini-Tognozzi, sua debitrice, per i lavori a Sant'Agostino. A Brescia invece Locatelli è sospettato di traffico di rifiuti.
Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 24 luglio
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