Moro, Tentorio: «Indagini interne
Fiducioso sul caso Sant'Agostino»

Superata la bufera Moro, tra fulmini giudiziari e politici, il sindaco Franco Tentorio sta cercando di raddrizzare la nave di Palazzo Frizzoni. A tre giorni dal Consiglio comunale più teso dell'ultima legislatura, il primo cittadino ricompone i pezzi.

Superata la bufera Moro, tra fulmini giudiziari e politici, il sindaco Franco Tentorio sta cercando di raddrizzare la nave di Palazzo Frizzoni. A tre giorni dal Consiglio comunale più teso dell'ultima legislatura, il primo cittadino ricompone i pezzi rispiegando le vele dopo un quasi naufragio. «Ci tengo a sottolineare che ho tenuto saldamente in mano il timone e che ho agito rispettando sia la volontà del Consiglio comunale, comprese le minoranze, sia l'aspetto umano dell'accusato».

Perché non ha chiesto le dimissioni dell'assessore Marcello Moro?
«Perché tutti, minoranze comprese, hanno chiesto l'autosospensione in attesa della sentenza».

Ma così ha alimentato altri sospetti, come la questione dello stipendio.
«È stata solo una questione tecnica durata il tempo di una notte. Il mattino dopo il Consiglio comunale, Moro ha scritto la lettera in cui rinunciava al compenso. Inoltre è stato totalmente esautorato: non ha più né deleghe, né compensi, né il potere di assessore, infatti non può venire in Giunta».

Quando avete saputo del rimborso chiesto al Consorzio di bonifica per una cena pagata dal calciatore Floccari, non vi è sorto il sospetto anche per il Comune?
«Da noi le spese devono essere autorizzate dalla Giunta, quindi non c'è possibilità di sgarrare».

Tornando alle questioni giudiziarie, a che punto sono le verifiche interne sulla transazione incriminata dei lavori di recupero di Sant'Agostino per i quali l'imprenditore Pierluca Locatelli ha confessato di aver dato una tangente da 50 mila euro a Moro?
«La riunione della commissione è convocata per mercoledì 1° agosto. L'avvocato Vito Gritti, alla mia presenza, illustrerà ai componenti il contenuto della transazione. Perché Gritti stragiura che la transazione era conveniente e che la famosa terza perizia, che esiste, si riferisce solo ad alcune delle voci oggetto di contestazione e di conseguenza assolutamente inidonea a dar corso a una transazione globale».

Dunque, cosa vi aspettate?
«Se noi vediamo che i numeri che abbiamo sono giusti e quindi la transazione - che è stata votata all'unanimità dal Consiglio comunale - è conveniente, allora il Comune ne esce pulito».

Qual è la prospettiva della sua Amministrazione dopo questa bufera: riparte a testa alta o claudicante?
«A testa altissima. Devo fare lo sprint: sia politicamente sia fisicamente sono in grado. Sono consapevole che è stato un elemento negativo. Ma è come per l'Atalanta, si sa che ci possono essere sconfitte ma l'importante è salvarsi».

Leggi l'intervista integrale al sindaco Tentorio su L'Eco di sabato 21 luglio

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