Cronaca / Bergamo Città
Sabato 14 Luglio 2012
Cacciato dal parco, lettera al sindaco:
norma ottusa, scarsa ampiezza di vedute
Il 33enne commerciante che era stato allontanato nei giorni scorsi dalla polizia locale dall'area verde del parco della Malpensata essendo riservata soltanto ai bambini e ai loro genitori, ha scritto una lettera al sindaco Tentorio per fornire spunti di riflessione.
«Gentile signor sindaco, La ringrazio per l'attenzione dedicatami e che sono convinto mi avrebbe accordato anche se non ci fosse stato il tam-tam mediatico suscitato da "L'Eco di Bergamo". Credo di essere persona educata e con la mia lettera non ritengo di essere stato offensivo, duro sì, come le ho anticipato di persona, ma offensivo no. Ci mancherebbe poi non fossi stato cortese con Lei che mi ha dedicato una cordiale attenzione».
«Purtroppo, sono convinto che il problema in oggetto sia sintomo di una cattiva amministrazione e la limitazione delle libertà un costume comodo, divenuto usuale in Italia e non solo a Bergamo. Sottolineare come la norma fosse ottusa doveva semplicemente esprimere la scarsa ampiezza di vedute dimostrata nello scegliere quel tipo di provvedimento».
«Se fossimo a un concerto e all'improvviso un malintenzionato si mettesse a importunare gli astanti, la direzione manderebbe la sicurezza ad allontanare il disturbatore e non farebbe di certo sgomberare la sala. Mi piacerebbe che in tutte le sale da concerto della città, che si chiamino parchi, strade, edifici pubblici, l'amministrazione seguisse questo civile principio».
«Purtroppo constato giorno per giorno come in Italia, forse per limiti strutturali (comunque derivanti dall'amministrazione), sia invece un'altra la linea percorsa dai legislatori: purché il concerto possa proseguire senza intoppi, meglio far uscire tutti dalla sala a costo che nessuno possa sentire la sinfonia!».
«Entrando nello specifico, riconosco che il parco della Malpensata sia più grande dell'area dedicata ai bambini, purtroppo però le zone fuori dal recinto non sono adeguatamente attrezzate per accogliere gli adulti, che, per questo, sfruttano lo spazio all'ombra nei pressi dei giochi. Avessi tempo in pausa pranzo per recarmi in altri parchi lo farei volentieri, non potendolo fare, mi piacerebbe trovare qualche panchina in più all'ombra, magari un paio di tavoli, anche in Malpensata».
«L'alternativa, per ripararsi dal sole, è sedersi nei prati che, per la maleducazione dei padroni dei cani e di gente poco raccomandabile, sono pieni di escrementi, se non di siringhe! Che a Palazzo Frizzoni il divieto funzioni non mi pare indice di validità della norma adottata. È un'area recintata da alte cancellate e controllata all'ingresso dai vigili urbani, dove dunque non possono che entrare bambini con tutori al seguito; se gli adulti accompagnatori non sono malintenzionati, tutto per forza di cose fila liscio, ma se anche qualcosa non dovesse andare ci sono le forze dell'ordine che possono intervenire in un batter d'occhio.
«La situazione al parco della Malpensata non è assolutamente paragonabile e, se avesse la bontà di venire a controllare, La accompagnerei di persona, per farLe vedere quanto sia mal segnalato il divieto e quanto facile sia aggirarlo. Lo spazio dedicato ai bambini è recintato da una staccionata scavalcabile con estrema facilità. Ai tre ingressi dell'area non è affisso alcun divieto e l'unico cartello è poco visibile e non ha i crismi dell'ufficialità».
«Di agenti o guardiani nemmeno l'ombra. Se davvero si vuole replicare il successo dell'esperienza di Palazzo Frizzoni, è indispensabile che anche le strutture abbiano le stesse misure di sicurezza. Allo stato attuale l'unico deterrente è il passaggio, estremamente raro, di forze dell'ordine: in tre anni che frequento il parco, solo la scorsa settimana li ho visti di pattuglia, senza contare che davvero ci fossero malintenzionati che volessero stare nell'area, una volta andati via gli agenti, nulla impedirebbe loro di perpetrare nuovamente i loro propositi».
«A prescindere da quanto possano essere efficaci le protezioni adottate, il metodo migliore per tenere lontani i malintenzionati ritengo sia proprio l'opposto di quello scelto: bisogna fare in modo che l'area sia maggiormente frequentata. Un malintenzionato si terrebbe alla larga da una zona piena di gente che, al solo accenno di un comportamento sconveniente, potrebbe chiamare le forze dell'ordine e bloccarla nell'attesa dell'arrivo degli agenti».
«Indubbiamente sarebbe ancora meglio avere un guardiano sempre presente nel parco, se non addirittura un agente della polizia municipale. Mi rendo conto che tale presenza potrebbe essere costosa per le casse comunali, motivo per cui potrebbe essere installata, vicino ai giochi, una colonnina in contatto diretto con la vicina centrale dei vigili urbani in via Tadini, con la quale i genitori potrebbero mobilitare, in men che non si dica, chi di dovere».
«Mi chiedo infine in quale momento della lettera possa averLe dato l'idea di non aver portato il dovuto rispetto agli agenti intervenuti nella vicenda. Come ho detto loro, parlando cordialmente, me ne sono andato senza fare polemiche proprio perché so come essi svolgano solo il loro lavoro ed eseguano gli ordini loro impartiti».
«Le dirò di più, mi rammarico del fatto che le forze dell'ordine spesso non abbiano a disposizione volanti sufficienti a soddisfare le richieste dei cittadini che li chiamano in soccorso; so che non dipende da loro, ma dalle risorse messe loro a disposizione: più di una volta mi è capitato di contattarli per risolvere questioni di parcheggio selvaggio in Malpensata, senza poter vedere esaudita la mia richiesta».
«Spero con questa mia risposta di essere stato utile e di aver fornito alcuni interessanti spunti di riflessione. RingraziandoLa nuovamente per la cortese e paziente attenzione, Le rinnovo l'invito a venirci a trovare per vedere di persona quale sia la realtà di cui abbiamo discusso». Cordialmente
Lettera firmata
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