I cacciatori invadono Bergamo
Istituzioni e Brambilla nel mirino

Più di un migliaio di cacciatori bergamaschi, bresciani e mantovani ha manifestato sabato 14 luglio in centro a Bergamo (ma la protesta è scattata contemporaneamente in tutta la Lombardia) contro le istituzioni dopo le ultime decisioni relative alla caccia.

Più di un migliaio di cacciatori bergamaschi, bresciani e mantovani ha manifestato sabato 14 luglio in centro a Bergamo (ma la protesta è scattata contemporaneamente in tutta la Lombardia) contro le istituzioni dopo le ultime decisioni relative alla caccia.

Nel mirino sono finite le limitazioni alla tipologia di uccelli che sarà possibile cacciare, soprattutto per quanto riguarda ceselli e sasselli, ma anche il calendario stilato dalla provincia non è piaciuto, così come sono andate di traverso scelte politiche ritenute sempre a favore delle associazioni animaliste.

I cacciatori si sono radunati davanti alla sede della Provincia in via Tasso e hanno sfilato fino ad arrivare in piazza Matteotti, davanti al Comune. Campanacci, striscioni e tanta ironia, indirizzata soprattutto all'ex ministro Brambilla, nota per le sue posizione animalista. A organizzare l'evento la Civiltà Rurale Caccia Agricoltura Ambiente (Crca) che ha alzato la voce in difesa della categoria.

«Siamo scesi in piazza oggi per difendere la caccia in deroga, per difendere i roccoli e i richiami vivi che rischiamo di perdere. Ma oggi c'è un motivo ulteriormente importante per cui vogliamo farci sentire: il settore della caccia mette a disposizione 10.000 posti di lavoro tra armieri e operatori e in un momento come questo le istituzioni non possono permettersi di metterli a repentaglio”.

Durante il corteo è intervenuto anche Fortunato Bosana, coordinatore dell'Associazione Cacciatori Lombardi: «Stanno attentando alle nostre tradizioni - ha sottolineato - mettendo a repentaglio usanze radicate in maniera forte sul nostro territorio. Noi non abbiamo pretese, vogliamo solo avere la piena libertà di cacciare secondo le regole stabilite a livello europeo».

Durante la manifestazione, all'altezza di Porta San Giacomo è anche apparso uno striscione con scritto «No Caccia» ma è stato rimosso poco dopo.

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