Lega, c'è il congresso federale
Stucchi verso il Consiglio direttivo

C'è chi lo definisce «il congresso più importante della storia della Lega». Molti afecionados, però, forse diserteranno. Complice anche l'avviso: «Potranno entrare coloro che sono in possesso della tessera da militante o da sostenitore».

C'è chi non esita a definirlo «il congresso più importante della storia della Lega». Molti afecionados, però, forse diserteranno. Complice anche l'avviso che campeggia sul sito del movimento: «Potranno entrare coloro che sono in possesso della tessera da militante o da sostenitore».

E i simpatizzanti? La sfida, adesso, è riempirlo il Forum d'Assago. Con la stampa e fotografi che non si sa ancora se avranno libero accesso a sala e tribune per documentare le presenze (a Bergamo, per il congresso nazionale, i mass media erano stati messi in un container).

I delegati aventi diritto al voto sono 630, di cui 23 bergamaschi. Dalla Bergamasca partiranno nove pullman, circa 500 persone. «Ma il posto è vicino. Tanti andranno in auto», sostengono (a mo' di auspicio) gli organizzatori.

Sabato e domenica segneranno comunque la svolta per il Carroccio: dopo mesi da delfino, Roberto Maroni, unico candidato alla segreteria federale, riceverà il testimone da Umberto Bossi, al quale da Statuto, probabilmente, spetterà il nuovo ruolo di presidente federale.

Ma la successione Bossi-Maroni non è l'unica novità. «È un momento di rinascita per la Lega, che tornerà a correre e a giocare con un nuovo allenatore e una squadra molto diversa dalle facce di prima», visto il clima da Europei, usa la metafora calcistica il deputato bergamasco Giacomo Stucchi.

Che ha ufficializzato la sua candidatura a membro elettivo del Consiglio direttivo federale. I posti elettivi sono sei, sette i competitor in corsa. Stucchi è l'unico bergamasco: «Non dovrei avere problemi a entrare nel Consiglio - è fiducioso -, dovrebbero bastare i voti dei delegati bergamaschi».

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