«Musica alta, chiedo scusa»:
ma spariti ubriachi e spacciatori

«Con la musica abbiamo esagerato un po', e ce ne scusiamo». Risponde così Giulia Martinelli, presidente dell'Associazione di via Quarenghi, alla lettera di una residente della via. «Ma per una sera non abbiamo visto ubriachi e spacciatori».

«Con la musica abbiamo esagerato un po', e ce ne scusiamo». Risponde così Giulia Martinelli, presidente dell'Associazione di via Quarenghi, alla lettera di una residente della via che era stata pubblicata (e commentata) sul nostro sito.

«Ma - aggiunge la presidente - almeno per una sera non abbiamo visto ubriachi e spacciatori». E assicura: «La prossima volta staremo più attenti al volume, ma anche chi viene a Bergamo ci aiuti a far rinascere la nostra strada: si fermi un po' con noi»

Ecco il testo della lettera
«Spettabile Redazione
su L'Eco del 27 giugno ho letto la missiva di Rita, che lamentava il volume troppo alto della musica eseguita in via Quarenghi nella serata di giovedì 21 u.s. Essendo stata l'Associazione che rappresento coinvolta nell'organizzazione dell'evento, mi sento innanzitutto in dovere di chiedere scusa alla signora e a quanti, al pari di lei, abbiano subito disagi a causa del volume troppo alto della musica.

Detto questo vorrei approfittare dell'occasione per condividere con l'autrice della lettera e con i lettori alcune riflessioni che ho fatto a serata conclusa e dopo aver colto su L'Eco on line la medesima lettera della signora Rita.

Devo ammettere che all'inizio della serata una qualche obiezione in negativo sul volume della musica è stata avanzata dai presenti, ma poi, considerato l'entusiasmo con cui i cantanti si alternavano al microfono, abbiamo lasciato perdere: non volevamo spegnerne l'ardore.

In seguito poi, col trascorrere dei minuti , in molti di noi s'è insinuata una certa idea, si è fatta strada una particolare consapevolezza. In via Quarenghi il 21 sera non c'era il pienone del centro; la gente che risaliva la strada per lo più ignorava noi e la nostra voglia di fare festa, proseguiva verso altre mete ben più attraenti.

I partecipanti all'evento, in maggioranza residenti della via, costituivano un gruppo limitato e lo spazio che occupavano risultava tutto sommato ridotto…ma la musica… la musica andava ben oltre, la musica dilatava lo spazio che i residenti potevamo controllare, la musica si diffondeva.

La musica annunciava, già in lontananza, che nella via, per quella sera, si faceva altro rispetto al solito. Gli spacciatori si sono ritirati ai margini, ben al di là della curva dove stanno per abitudine, padroni incontrastati del territorio. Gli “ubriachifici”, che, se abita in via Quarenghi, la signora Rita conosce al pari di noi, erano deserti. Gli abituali avventori, avvisati dalla musica, non hanno neanche svoltato l'angolo.

Per una sera spaccio quasi nullo, niente ubriachi, niente alterchi fra ubriachi, niente risse, nessuno che facesse pipì negli androni delle nostre case o che vomitasse sui marciapiedi e niente di niente di tutte le ignominie a cui, sembra, ci siamo ormai assuefatti.

Sinceramente solo il giorno dopo ho realizzato la portata dell'operazione compiuta. Il 21 sera, pur senza averne piena coscienza, abbiamo rispolverato di fatto una vecchia tradizione, un tempo molto diffusa anche presso le nostre comunità, una tradizione che risale agli albori dell'uomo: abbiamo allontanato gli ‘spiriti maligni' facendo un gran fracasso!

Non voglio scomodare studi di antropologia umana e quanto sopra non serve a giustificarci però serve a spiegare. Noi che di solito, in tanti anni, la signora Rita ce ne dia atto, non siamo mai andati sopra le righe, ci siamo fatti prendere la mano, avevamo tra le mani uno strumento formidabile (leggi musica sparata a paletta) e ne abbiamo abusato.

Vorrei fare anche una precisazione. Per come abbiamo inteso noi, le serate “Vivi Bergamo il giovedì” vanno dalle 20 alle 24 (se non è così, per favore, correggeteci), pertanto con la musica abbiamo sforato di una decina di minuti. Anche per questo chiedo venia, tuttavia non posso dichiararmi del tutto pentita, infatti, onestamente, l'esecuzione del'ultimo brano, la canzone dei Queen, quei dieci minuti di sgarro li valeva tutti!

Bene, giovedì 5 luglio si replica. Prometto che terremo la musica ad un volume, spero, accettabile per tutti, ma per conseguire lo stesso risultato della scorsa volta speriamo di essere in molti, molti di più, quindi un appello: “per favore venite in via Quarenghi e fermatevi a farci compagnia!”

Scenda in strada anche lei signora Rita: la accoglieremo ben volentieri fra noi».
Giulia Martinelli
presidente Associazione Quarenghi

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