Elezioni anticipate in Lombardia
La Lega: «Deciderà il congresso»

«Nessuno ha detto di far saltare l'alleanza, stiamo facendo una serie di valutazioni». Lo ha detto il vicepresidente della Regione Lombardia, il leghista Andrea Gibelli, a chi gli chiedeva se il ricorso anticipato alle urne non mette a repentaglio l'alleanza con il Pdl.

«Nessuno ha detto di far saltare l'alleanza, stiamo facendo una serie di valutazioni di carattere politico anche in ragione della campagna elettorale del 2013». Lo ha detto il vicepresidente della Regione Lombardia, il leghista Andrea Gibelli, a chi gli chiedeva se il ricorso anticipato alle urne in Lombardia non mette a repentaglio l'alleanza con il Pdl.

Gibelli ha aggiunto che «fra le linee programmatiche che deciderà il congresso federale ci sarà anche il rapporto delle alleanze». Parlando con i giornalisti al termine del consiglio federale della Lega, che ha caldeggiato di tornare a votare nel 2013 in Regione dopo che il governatore Roberto Formigoni è stato indagato, Gibelli ha ribadito le parole di Roberto Maroni, ossia che «c'è un motivo di opportunità politica oltre alla condizione giudiziaria».

Dunque la Lega chiarirà la sua linea in Lombardia con il congresso di sabato e domenica, comunque «non facciamo decidere ai giornali - è stato il commento del vicepresidente - chi governa la Lombardia. Noi non sconfessiamo nulla di quello che è stato fatto in questi anni».

Prima del consiglio federale Roberto Maroni, a chi gli chiedeva se la Lega sosterrà ancora Formigoni alla presidenza delle regione Lombardia aveva risposto con un «oggi valuteremo, ma mi pare che tutto quello che è successo renda piuttosto difficile pensare che si possa arrivare fino al 2015»

L'ex ministro dell'Interno aveva aggiunto di non essere interessato «tanto a capire se ci siano fondamenti di carattere penale, perchè questo è compito della magistratura. Mi interessa capirese questa vicenda rende possibile la continuazione del governo della Regione Lombardia fino al 2015, perchè ci sono ragioni di merito che valuterà il giudice e poi ci sono ragioni di opportunità politica che a volte rendono difficile o addirittura impossibile continuare».

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