La Divina Commedia in dialetto
è di un maestro di Caravaggio

«Dè la eta a meša strada sere me cuaše riàt cuànd'an dé m'è capitàt dè fa bröta na trebücàda”». Federico Mezzanotte in dialetto ha rieditato in modo originale La Divina Commedia.

«Dè la eta a meša strada sere me cuaše riàt cuànd'an dé m'è capitàt dè fa bröta na trebücàda”». Comincia così la «Di-vino commedia» di Federico Mezzanotte, che rende onore da anni alla terra bergamasca con le sue poesie dialettali. Questa volta però non si tratta di poesie: Mezzanotte, classe 1931, storico maestro elementare di Caravaggio, che negli Anni Ottanta ha anche ricoperto la carica di sindaco della città, si è cimentato con l'opera somma di Dante, rielaborata, completamente in dialetto, secondo un'originalissima interpretazione nostrana. Il dialetto è quello usato nella Bassa Bergamasca nella zona di Caravaggio. L'edizione, fuori commercio, è stata realizzata in collaborazione con la figlia di Mezzanotte, Mara, e accompagnata dalle illustrazioni di Simone Baruffi.

Sono trentaquattro i canti, tutti rigorosamente in dialetto, che seguendo gli episodi della Divina Commedia consentono di ricostruire i passaggi storici della comunità locale. Una comunità dove è stato protagonista. Federico Mezzanotte, che ha ricoperto per cinque anni (al 1983 al 1988) la carica di sindaco ed è sempre stato appassionato di politica, ha cresciuto generazioni di caravaggini insieme alla moglie Franca, anch'essa maestra. «E pensare – ricorda – che prima lavoravo in banca. Ma quando si è trattato di scegliere ho pensato alla cosa che mi rendeva più felice e ho fatto il maestro».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 15 giugno

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