Sei atlete e 600 km di corsa:
fondi per i Riuniti e il Niguarda

Seicento chilometri, da Finisterre (Spagna) a Fatima (Portogallo), percorsi in staffetta continua da sei atlete a una media di 120 km al giorno. È la nuova edizione di Santiago in rosa: corsa della solidarietà a favore degli Ospedali Riuniti e del Niguarda.

Seicento chilometri, da Finisterre (Spagna) a Fatima (Portogallo), percorsi in staffetta continua da sei atlete (affiancate da 4 bikers), con una media di 120 km al giorno, dal 25 al 29 settembre. È la nuova edizione di Santiago in rosa: la corsa della solidarietà, promossa dall'Associazione Cancro Primo Aiuto, a favore degli Ospedali Riuniti di Bergamo e del Niguarda di Milano per la ricerca e la cura del carcinoma all'endometrio e del carcinoma ovarico.ù

L'iniziativa, giunta alla seconda edizione, è stata presentata a Monza, in una conferenza stampa cui sono intervenuti anche gli assessori regionali allo Sport e Giovani Luciana Ruffinelli e alla Sanità Luciano Bresciani.

CONNUBIO VINCENTE
"La Lombardia - ha detto l'assessore Ruffinelli - oltre a essere un territorio di eccellenza nel panorama del Sistema sanitario nazionale, lo è anche sotto l'aspetto della solidarietà. Le moltissime associazioni presenti e le attività che queste animano ne sono la testimonianza concreta. La nostra regione costituisce da sempre una straordinaria fucina di talenti in ogni ambito sportivo, prodotti dal valore delle nostre scuole. 'Santiago in rosa'
nasce proprio dal connubio vincente di questi due aspetti di
eccellenza: associazionismo e sport. Grazie all'impegno di Cancro Primo Aiuto e di atlete dalla tenacia non comune, che, per una volta, non affronteranno i territori poco ospitali solitamente teatro delle loro imprese, ma percorreranno luoghi emblematici del pellegrinaggio, si darà vita a un'iniziativa importante e, soprattutto, concreta, che sosterrà progetti ben definiti".

BINOMIO SPORT/SALUTE
"È molto importante che associazioni e mondo dello sport lavorino insieme - ha dichiarato l'assessore Bresciani -. Il mio slogan è da sempre 'basta solismo, occorre concerto'. Per questo sono convinto che tra sport e salute debba esserci un rapporto molto stretto. Lo sport, anche in questa occasione, si dimostra uno straordinario fattore di prevenzione e di identità, che si acquisisce attraverso la pratica sportiva, per tentare di superare i propri limiti. All'attività fisica uniamo lo scopo benefico: non solo prevenzione per ciò che riguarda la salute, ma anche la possibilità di fare qualcosa, concretamente, per due ospedali e per gli altri. Con lo sport vinciamo sempre poiché facciamo prevenzione e assumiamo uno stile di vita corretto, oltre a imparare le regole che la disciplina sportiva ci insegna, tornano utili nella vita di tutti i giorni e possono tenere lontani certi fenomeni di devianza".

I PROGETTI
I fondi raccolti serviranno a destinare alle strutture sanitarie e ai medici di base convenzionati un'équipe di specialisti dedicata alla diagnosi precoce, alla terapia e all'assistenza di pazienti affette da tumore maligno del corpo uterino (endometrio). In particolare, potrà essere finanziato l'acquisto di strumenti innovativi e un servizio telefonico dedicato esclusivamente alle pazienti con patologia dell'endometrio per prenotazione diretta delle visite ambulatoriali, in modo da consentire in un numero maggiore di casi una diagnosi precisa e precoce della neoplasia endometriale e attuare tutte le procedure terapeutiche necessarie alla cura della malattia secondo standard precisi.

La manifestazione permetterà anche di finanziare un secondo progetto, realizzato in collaborazione con l'A.O. Ospedali Riuniti Bergamo, riguardante il carcinoma ovarico, che prevede l'utilizzo di nuove tecniche di intervento con un approccio multidisciplinare integrato.

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