A caccia di un lavoro all'estero:
ogni anno partono 700 giovani

In passato si partiva con una valigia di cartone, volontà e grandi speranze. Oggi quella valigia è diventata una borsa con un computer portatile e hard disk, oppure colori e pennelli. Ogni anno partono da Bergamo tra i 650 e i 700 giovani: in cerca di un lavoro.

In passato si partiva con una valigia di cartone, volontà di ferro e grandi speranze. Oggi quella valigia è diventata una borsa con un computer portatile e hard disk che contengono il lavoro di anni o uno zainone pieno di pennelli e colori come quello di un giovane bergamasco che ha lasciato la città per seguire il suo sogno di essere artista a Berlino.

«Non c'è più solo l'America tra le destinazioni scelte e a partire sono sempre più laureati plurilingue, giovani studiosi e creativi, che cercano all'estero qualcosa che purtroppo l'Italia non può più offrire - spiegano Santo Locatelli e Massimo Fabretti, rispettivamente presidente e direttore dell'Ente Bergamaschi nel Mondo -. Ogni anno partono da Bergamo tra i 650 e i 700 giovani. Ragazzi che lasciano tutto per andare a cercare lavoro e un avvenire migliore in ogni angolo del mondo, dal Brasile e Francia, agli Usa, a Londra che resta sempre un sogno per molti, alle frontiere dell'Australia, che da un po' di anni a questa parte accoglie numerosi bergamaschi».

Mete che rientrano in quelle del trend nazionale rivelato dal rapporto Eurispes 2011 per cui i Paesi più popolari tra i giovani emigranti sono la Francia, con il 16,5%, gli Stati Uniti, con il 16,1%, la Spagna con 14,3% (anche se il trend ha rallentato viste le difficoltà economiche del Paese iberico) e l'Inghilterra con l'11,9%.

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