Bisca clandestina a Zogno
Per i 9 giocatori 300 euro di multa

Hanno preferito la via d'uscita dell'oblazione. Si tratta di 257 euro di multa oltre a 27 euro di spese a testa per garantirsi l'estinzione del reato. Se la sono cavata così nove imputati di gioco d'azzardo, pizzicati in una bisca clandestina creata a Zogno.

Hanno preferito, al posto del processo, la via d'uscita dell'oblazione. Si tratta di 257 euro di multa oltre a 27 euro di spese a testa per garantirsi l'estinzione del reato. Se la sono cavata così nove imputati di gioco d'azzardo. A dibattimento avrebbero avuto poche chance: i carabinieri li avevano colti con le mani nel sacco la notte fra il 30 aprile e il 1° maggio 2009, mentre erano intenti a giocare all'interno del centro sportivo di Camanghé a Zogno. Dove, negli spogliatoi della palestra, avevano allestito la loro bisca abusiva all'insaputa del custode, entrando da una porta forse dimenticata aperta. Tra i nove c'era infatti qualche cliente del bar del bocciodromo.

Tutta gente appassionata del tavolo verde: operai, artigiani, piccoli imprenditori di Zogno, Sorisole e Algua, fra i 29 e i 64 anni, qualcuno con precedenti per assegni a vuoto e mancata contribuzione delle imposte.

La vicenda risale a 3 anni fa, in piena notte: una pattuglia dei carabinieri si insospettisce notando sette vetture parcheggiate nel cortile e nessuna luce accesa all'interno del centro sportivo. I militari decidono di dare un'occhiata, entrano e si dirigono verso l'unica luce accesa (che non era visibile dall'esterno). È quella degli spogliatoi e la scena che si trovano davanti quando spalancano la porta è descritta nel verbale: ci sono «il signor (...) con in mano numero due dadi che aveva appena raccolto dopo il tiro verso una parete, ove era posizionato a terra un tappeto per evitare il rimbalzo, e tutti gli altri in parte seduti sulle panche e in parte in piedi».

I carabinieri sequestrano così 1.785 euro, rendendosi conto di aver appena messo piede in una bisca di accaniti giocatori. Che preferiscono però chiudere la vicenda pagando una multa, neanche poi così salata. Da qui l'oblazione di reato e il pagamento di meno di 300 euro a testa.

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