Tavernola, piovono macigni:
ciclovia del lago di nuovo chiusa

Presumibilmente nella notte tra sabato e domenica dalle pareti del Corno che strapiombano nel Sebino si sono staccati alcuni grossi macigni, finiti sulla ciclovia che corre fuori dalla galleria tra Predore e Tavernola. Ln pista ciclo-pedonale è stata chiusa.

Tanto tuonò che piovve: presumibilmente nella notte tra sabato e domenica, dalle pareti del Corno che strapiombano nel Sebino si sono staccati alcuni grossi macigni, finiti sulla ciclovia che corre fuori dalla galleria tra Predore e Tavernola, sul tratto dell'ex statale rivierasca trasformata in pista ciclo-pedonale.

Da un primo sopralluogo dei tecnici della Comunità montana dei laghi, sarebbe un ammasso di pietre e massi di circa due metri cubi che hanno sfondato il muretto che separa la strada dal lago. E uno dei macigni più grossi è finito sopra una panchina, sbriciolandola.

È l'ennesima frana «annunciata», venuta giù da una parete rocciosa che da sempre ha creato problemi. Non per niente negli Anni '60 per mettere fine allo stillicidio di cadute massi aveva progettato e costruito la galleria. Lasciando che dalla parete rocciosa sul tratto dimesso venisse giù di tutto.

Dopo quella di Vello-Toline sulla riva bresciana del lago, chiusa anch'essa da oltre un anno dopo che una frana ha invaso la carreggiata, anche gli 800 metri tra Predore e Tavernola sono sbarrati, con un'ordinanza di divieto di accesso all'intera area firmata dalla Comunità montana.

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