Calcio, l’ex municipio si trasforma in Casa della cultura

Da palazzo comunale a centro della cultura per ospitare una raccolta permanente d’arte contemporanea, il museo della fotografia, la biblioteca e le sedi associative. Questa la nuova veste indossata dall’ex municipio di Calcio, destinato a diventare punto di riferimento non solo per la gente del posto, ma anche per un ben più ampio e diversificato bacino d’utenza. Sarà denominato «Centro culturale don Giovanni Ramanzoni», dal nome del sacerdote che fu arciprete di Calcio dalla fine degli anni cinquanta al 1977.

L’edificio si trova lungo viale Papa Giovanni XXIII e i locali riadattati verranno inaugurati domenica mattina alle 10.45, alla presenza della autorità locali e del Presidente della Provincia, Valerio Bettoni.

L’esposizione d’arte contemporanea che troverà sistemazione al primo e al secondo piano dell’immobile è intitolata alla memoria del pittore locale Egidio Lazzarini. Sarà composta da più di cento dipinti tra i quali spiccano lavori di Picasso, Modigliani, Chagall e De Chirico. Quadri di valore, concessi (con altri sedici) in comodato d’uso al Comune per dieci anni, da un appassionato d’arte privato. Ma l’esposizione offre anche la possibilità di ammirare altri dipinti, frutto della raccolta del Comune, che da vent’anni si riserva di conservare un’opera tra quelle esposte nelle diverse mostre organizzate.

Non solo: alle pareti saranno appesi venticinque dipinti donati da una famiglia del luogo e i quaranta bozzetti originali dei murales che hanno trasformato Calcio nel «paese dei muri dipinti». Per mettere in piedi questa esposizione di presumibile richiamo, l’impegno organizzativo ed economico dell’amministrazione comunale è stato notevole: basti pensare al costo per predisporre il sofisticato sistema di allarme e a quello necessario per la copertura assicurativa dei quadri esposti.

Di non meno importanza è la mostra fotografica che è pronta nell’ex sala consiliare: a raccogliere e catalogare i «pezzi» storici è stato il fotografo bresciano, Cesare Mor Stabilini. Quattro le sezioni: biblioteca fotografica; camera oscura; cinematografia e fotografia. I visitatori potranno assistere allo sviluppo di fotografie, utilizzando attrezzature e procedimenti che risalgono alla fine del ’800. Proiettori da cinematografo e da casa, cineprese e numerosi accessori, daranno corpo all’interessante sezione dedicata al cinema prima dell’avvento di vhs, dvd e apparecchi digitali. Infine la più importante sezione: quella dedicata alla fotografia, con macchine uniche, la più vecchia delle quali ha150 anni.

E nel nuovo centro culturale nuovi spazi per la biblioteca, ora posta negli ex ufficio tecnico: più grande e in grado di contenere gli ottomila volumi con possibilità futura di ospitare il doppio dei libri.

(28/05/2004)

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