Cronaca
Martedì 15 Maggio 2012
«Non mi piace la politica a tavola»
Capelli (PdL): «Logica vecchia»
«Al pranzo non sono stato invitato. E comunque ero a Milano a lavorare». Il coordinatore provinciale del Pdl Angelo Capelli - avvocato e sindaco di Ponte Nossa - censura la «politica a tavola, vecchia e figlia di logiche verticistiche» e lancia la scossa al partito.
«Al pranzo non sono stato invitato. E comunque ero a Milano a lavorare». Il coordinatore provinciale del Pdl Angelo Capelli - avvocato e sindaco di Ponte Nossa - censura la «politica a tavola, vecchia e figlia di logiche verticistiche» e lancia la scossa al partito: «Torniamo a rimboccarci le maniche, torniamo al territorio, se no non stupiamoci di certi risultati».
Con riferimento non velato all'ultimo voto. Capelli detta la linea con otto punti-guida per gli iscritti e gli amministratori, «un nuovo stile - dice - che deve segnare un cambio di rotta tout court rispetto alla gestione passata». La scossa parte «dai problemi reali della gente, dalla democrazia e meritocrazia delle cariche, scelte dal basso e senza sovrapposizioni».
Quindi primarie e congressi comunali al più presto, un nuovo codice di comportamento che abbia merito e responsabilità come fari. Il messaggio è lanciato anche ai vertici nazionali. Chi lo ama lo segua, come avvenuto al congresso che ne ha sancito l'elezione. Tutto il resto è noia, potremmo dire riciclando una vecchia canzone. Pranzi semi-privè compresi.
Poche ore prima che uscissero gli step programmatici di Capelli, infatti, in un ristorante di Città Alta si consumava una conviviale con l'ex ministro Maria Stella Gelmini (che qualcuno vorrebbe candidata sindaco a Bergamo nel 2014) e il suo entourage bergamasco, uscito battuto dalle recenti assise. Sul tavolo anche la discussione sulle alleanze future.
«È un modo di fare politica che non mi appartiene - commenta Capelli - e che non dovrebbe più appartenere nemmeno al nostro partito. Ma tant'è. Se loro vogliono andare avanti così, vadano avanti. Vedremo alla fine chi aveva ragione».
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