Ingressi clandestini in Italia
Sgominata associazione di indiani

Fornivano il kit completo per raggiungere l'Italia illegalmente. Un'associazione a delinquere finalizzata a procurare l'ingresso illegale in particolare nella provincia orobica di extracomunitari indiani e pachistani, è stata sgominata dai carabinieri di Bergamo.

Maxi operazione contro l'immigrazione clandestina nella nostra provincia. All'alba di mercoledì 9 maggio nella Bergamasca, ma anche in provincia di Lodi, Vicenza, Cremona, Piacenza, Brescia, Padova, Chieti e Palermo, i carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo, e precisamente quelli del Nucleo Investigativo, in collaborazione con quelli dei reparti dell'Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a 9 ordinanze di custodia cautelare, di cui 4 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 3 obbligo di firma, nei confronti di indagati di etnia indiana (3 persone), pachistana (2), marocchina (2) e italiana (2).

In tutto sono state effettuate 32 perquisizioni locali per ricercare documentazione probatoria a carico di altrettanti potenziali indagati delle medesime nazionalità. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip di Bergamo su proposta della locale Procura della Repubblica nei confronti di una associazione a delinquere finalizzata a procurare ed agevolare l'ingresso illegale in Italia, ed in particolare nella provincia orobica, di extracomunitari di etnia indiana e pachistana, nonché responsabile di falso materiale e ideologico commessi dal privato, uso di atto falso, induzione in errore di funzionari preposti al rilascio di visti d'ingresso e permessi di soggiorno.

L'attività ha avuto inizio nell'ottobre 2011 quando si è accertato che un indiano con dimora a Seriate risultava essere promotore ed organizzatore, unitamente ad un pachistano, di una vera e propria «agenzia illecita» che offriva servizi a pagamento, ovvero un «kit completo» per far entrare clandestinamente gli asiatici nel territorio dello Stato: preparazione del viaggio aereo, comunicazioni via e-mail, predisposizione di visti falsificati in India e Pakistan, accoglimento in Europa da parte dell'associazione, trasporto in Italia ed eventuale messa a disposizione di falsi permessi di soggiorno.

In particolare l'organizzazione procacciava – verosimilmente con il concorso di pubblici ufficiali tuttora da identificare – certificazioni e documenti alterati o contraffatti, idonei a consentire l'ingresso clandestino sul territorio nazionale di gruppi di cittadini indiani e pakistani, dotandoli di falsi nulla osta all'ingresso nello Stato - anche emessi dalle Ambasciate in India e Pakistan - nei flussi di lavoro stagionale, turistico, di studio, o di ricongiungimento familiare. Le forze dell'ordine hanno hanno rilevato diversi matrimoni organizzati con il concorso di cittadini italiani lautamente compensati in denaro.

Una volta giunti in Italia gli immigrati venivano abbandonati al loro destino o si rivolgevano nuovamente all'associazione per cercare di regolarizzare la loro posizione. Durante le perquisizioni, delegate contestualmente dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, è stata rinvenuta e sequestrata varia documentazione probatoria e personal computer d'interesse per l'indagine. Gli arrestati si trovano ora in carcere o agli arresti domiciliari a disposizione del magistrato.

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