Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 09 Maggio 2012
Scuola di magistratura, addio
A vuoto 22 milioni di soldi pubblici
La Scuola di magistratura a Bergamo va in fumo. Il Guardasigilli Paola Severino ha annunciato Scandicci (Firenze) come sede unica della formazione e Roma come sede amministrativa. Tentorio: siamo offesi e indignati. A vuoto 22 milioni di euro di denaro pubblico.
La Scuola di magistratura a Bergamo va in fumo. E con i banchi (rimasti virtuali: gli arredi non sono mai arrivati, e, visto come si mettono le cose, potremmo dire per fortuna), i milioni di soldi pubblici fin qui spesi per affitti e ristrutturazioni. Il Guardasigilli Paola Severino ha annunciato Scandicci (Firenze) come sede unica della formazione e Roma come sede amministrativa. Di fatto, quindi, i locali in città, tra via Sant'Alessandro e via Garibaldi - belli e pronti per ospitare le lezioni, rimasti sul gobbone di Comune e Provincia per quasi due anni (costati circa 500 mila euro di affitto), e inaugurati nel giugno 2011 da ben tre ministri, Angelino Alfano, Roberto Calderoli e Umberto Bossi - rimarranno vuoti, senza mai essere entrati in funzione. «Come amministrazione comunale ci sentiamo profondamente offesi e indignati, per la scorrettezza e l'ingiustizia compiute dal ministro», sono gli strali del sindaco Franco Tentorio. E una delle critiche più aspre arriva anche dal deputato Pdl Gregorio Fontana, in maggioranza a Montecitorio: «Si tratta di una decisione scellerata. Finora, secondo il sito Inchiesta.it, si stima che siano stati utilizzati quasi 22 milioni di euro di denaro pubblico per affitti a vuoto e ristrutturazioni inutili nelle sedi di Bergamo, Firenze e Benevento».
Ora (e paradossalmente per «contemperare un sollecito avvio della scuola con le difficili condizioni della finanza pubblica», ha detto il ministro) viene preferita l'opzione unica di Villa di Castelpulci, nell'area metropolitana di Firenze, e di proprietà demaniale. Una scelta che Tentorio definisce «vergognosa, sia per il contenuto sia per la forma». «Nel contenuto – precisa il primo cittadino –, perché il ministero, dopo aver indotto Comune e Provincia a pagare per due anni l'affitto (che non abbiamo più rinnovato appena potuto), ora ha stipulato un contratto con la società della Curia, proprietaria dell'immobile, di sei anni più sei anni per 20 mila euro al mese. Un contratto che non può essere risolto, e che quindi carica il ministero di una spesa enorme: 240 mila euro all'anno almeno per i prossimi sei anni». Secondo, ma non secondario, l'aspetto formale. «Il comportamento del ministro è stato inqualificabile, non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione – commenta Tentorio –. Il ministro Severino non si rende conto che il ministero aveva assunto degli impegni politici, contrattuali e morali nei confronti della comunità bergamasca. Non rispettarli è un fatto gravissimo».
Nei giorni scorsi - alla vigilia del paventato dietrofront - anche il presidente della Provincia Ettore Pirovano aveva denunciato lo spreco.Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha reso noto la scelta di un'unica sede - quella di Firenze - per la Scuola di Magistratura, togliendo così qualsiasi speranza residua a Bergamo oltre che a Benevento e Catanzaro.
Il ministro ha spiegato la sua scelta dicendo che attualmente «la Scuola è dotata di una sede amministrativa, sita in Roma e vicina sia al Ministero che al CSM (in linea con gli auspici che questo stesso Consiglio aveva manifestato); dispone di un primo nucleo di personale amministrativo; di una pagina web accessibile dal sito giustizia.it ed infine di una prestigiosa prima sede per l'attività di formazione». Si tratta di «Villa di Castelpulci, di proprietà demaniale, sita presso il Comune di Scandicci, nell'area metropolitana di Firenze, ove una positiva convergenza di intenti tra Ministero ed enti territoriali interessati consentirà di acquisire anche gli arredi e le dotazioni tecnologiche ed informatiche, senza alcun onere a carico del bilancio della scuola stessa. Nello scegliere questa opzione iniziale ho tenuto conto delle autorevoli e sempre confortanti indicazioni del Capo dello Stato, il quale proprio in questa sede, in occasione del Plenum del 15 Febbraio ultimo scorso, ha voluto sottolineare l'esigenza di contemperare un sollecito avvio della Scuola con le difficili condizioni della finanza pubblica, aggiungendo che "nella presente fase di avvio, potrà essere valutata dal Ministro, dopo il confronto cui ha dichiarato di voler procedere, anche l'opzione di una sola offerta formativa, valida per tutto il territorio nazionale". Nei prossimi giorni, ed in attesa che il complesso percorso, anche normativo, di confronto si completi, sarà sottoscritto per la sede di Villa di Castelpulci, un protocollo d'intesa tra gli Enti locali, il Ministero e la stessa Scuola della Magistratura, la cui bozza è già stata preventivamente approvata dai rispettivi uffici. I locali presso la Scuola saranno pronti prima dell'avvio della formazione dei M.O.T., vincitori del concorso indetto con D.M. 15.12.2009,che, dopo un travagliato e complesso iter politico-amministrativo, verranno assunti entro il prossimo mese di giugno».
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