Formigoni dice no a Pirovano
«Razionalizzate la partecipate»

Un cordiale due di picche. Il fardello delle società partecipate della Provincia è talmente pesante che la Regione se ne guarda bene dal metterselo sulle spalle. Tanto più che il quadro normativo è totalmente incerto, e quindi non è detto che il bagaglio le competa.

Un cordiale due di picche. Il fardello delle società partecipate della Provincia è talmente pesante che la Regione se ne guarda bene dal metterselo sulle spalle. Tanto più che il quadro normativo è totalmente incerto, e quindi non è detto che il bagaglio le competa.

Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni risponde «No, grazie» al presidente di Via Tasso Ettore Pirovano, che in una recente lettera, tra il serio e il provocatorio, aveva offerto la dote: «Visto che le Province sono destinate a morire, per evitare il marasma, siamo pronti a "consegnare" subito al Pirellone la galassia di partecipate e controllate provinciali, affiancando la Regione nella gestione prima del 2014».

Venerdì 4 maggio è stato lo stesso Pirovano a leggere (con tanto di ironica esegesi) ai consiglieri provinciali riuniti in commissione la replica di Formigoni. «I 34 organismi nei quali è presente la Provincia di Bergamo - scrive il numero uno della Lombardia - costituiscono un insieme complesso, dalla consistenza decisamente superiore a quella delle stesse partecipazioni gestite da Regione Lombardia, pare quindi inevitabile e anzi urgente un'opera di decisa razionalizzazione».

«Rassicuriamo il presidente Formigoni che ci stiamo provando a riorganizzare questa galassia, e non certo da ora», commenta Pirovano, che poi prosegue nella lettura. Formigoni precisa che non è ancora deciso di che morte devono morire le Province, le cui mansioni, probabilmente, spettano più allo Stato che alla Regione.

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