I sindacati Bg sul caso di Romano:
condanniamo il clima d'intolleranza

Il giorno dopo i fatti accaduti nell'ufficio dell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia, dove un uomo ha tenuto in ostaggio alcuni lavoratori dell'ente, i sindacati del Pubblico Impiego della Bergamasca sono intervenuti con un comunicato.

Il giorno dopo i fatti accaduti nell'ufficio dell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia, dove un uomo ha tenuto in ostaggio alcuni lavoratori dell'ente, i sindacati del Pubblico Impiego della Bergamasca sono intervenuti con un comunicato.

«A Romano di Lombardia si è consumato l'ennesimo dramma in un clima già incerto e non privo di tensioni sociali: un cittadino si barrica in un ufficio dell'Agenzia delle Entrate e tiene in ostaggio 15 lavoratori inermi, mentre svolgevano la loro attività lavorativa».

«Nessuna situazione di difficoltà economica o personale può giustificare fatti come quelli accaduti ieri a Romano di Lombardia. Per tale motivo le Organizzazioni Sindacali condannano nettamente ogni forma di violenza ed esprimono la solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti in questo deprecabile episodio e a tutti i pubblici dipendenti che ogni giorno affrontano un lavoro che li rende, loro malgrado, invisi agli stessi cittadini».

«Il clima di intolleranza verso i lavoratori del Pubblico Impiego (e in particolare di chi opera nell'Agenzia delle Entrate), che certe forze politiche hanno contribuito a creare, non ha fatto altro che diffondere una sfiducia nei confronti delle Istituzioni e di chi, quotidianamente, svolge il proprio lavoro con estrema professionalità, rappresentando con dignità lo Stato e, dunque, tutti i cittadini».

«Inoltre, ricordiamo che i lavoratori delle Agenzie Fiscali di Bergamo e di tutta la Lombardia erogano un servizio fondamentale nell'interesse di tutta la collettività in una situazione di estrema difficoltà, causata dai continui tagli alla spesa pubblica e da una carenza notevole di organico. Nonostante ciò è sempre stato raggiunto il risultato chiesto dall'Amministrazione (25% del recupero nazionale delle imposte non pagate)».

«Per queste ragioni condanniamo il risalto mediatico dato a certi "luoghi comuni", non accettiamo di essere definiti "fannulloni o nullafacenti" e non possiamo tollerare frasi come "quello adesso starà tre mesi in malattia", (sentite ieri tra la folla fuori dall'Agenzia della Entrate e riferite al collega rimasto ieri in ostaggio per lunghe ore)».

«Siamo certi che nel tessuto sociale del nostro Paese sia ben presente quel senso civico e di responsabilità che porta inevitabilmente a stigmatizzare i fatti di Romano di Lombardia. Nel riconoscere l'altissimo valore del Servizio Pubblico in ogni sua forma, anche nel difficile compito di riscuotere tasse e tributi, le scriventi organizzazioni sindacali ribadiscono ancora una volta il proprio impegno al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dell'Agenzie delle Entrate e fanno appello all'Amministrazione dell'ente affinché dimostri concretamente altrettanto senso di responsabilità, avviando una nuova stagione di relazioni sindacali fino ad ora spesso negate dai vertici della Direzione Regionale, anche affrontando il tema della sicurezza del lavoro in tutti i suoi aspetti».

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