E Maroni a Gandino accusa il governo
«Prenderei Monti a calci nel sedere»

Serata bergamasca, giovedì, per Roberto Maroni, impegnato in un tour elettorale nei paesi dove domenica e lunedì si andrà alle urne per rinnovare le amministrazioni locali. L'ex ministro degli Interni ha parlato prima a Nembro e successivamente a Gandino.

Serata bergamasca, giovedì, per Roberto Maroni, impegnato in un tour elettorale nei paesi dove domenica e lunedì si andrà alle urne per rinnovare le amministrazioni locali. L'ex ministro degli Interni ha parlato prima a Nembro e successivamente a Gandino, dove non ha risparmiato pesanti critiche al Governo Monti.

Nel teatro Al Parco di Gandino, a sentire Bobo Maroni c'erano poco meno di 200 persone. Nessun tema locale trattato dall'esponente leghista, ma solo temi nazionali.

Maroni ha però fatti riferimento all'ex imprenditore che si rinchiuso nella sede di Romano di Lombardia dell'Agenzia delle Entrate con 15 persne in ostaggio. «Il caso di Romano di Lombardia - ha detto Maroni - è colpa del governo. Prenderei Monti a calci nel sedere. Non mi permetterei di farlo con la Fornero. A quello ci pensa il popolo sovrano del Nord».

Molte le critiche al presidente del Consiglio in carica: «Monti dice che incito all'evasione. La smetta di dire cazzate altrimenti lo querelo».

Ignorando invece le notizie di agenzia che hanno reso noto che il figlio di Bossi ha ottenuto una laurea in Albania con un solo anno di studio, Maroni ha anche detto: «Nella Lega si premia il merito. Non servono le lauree. Chi va in giro a comprare lauree ha semplicemente un complesso di inferiorità».

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