Flaica-Cub: sciopero il 1° maggio
contro l'apertura dei negozi

Contina la mobilitazione della Flaica-Cub (Confederazione unitaria di Base) contro la liberalizzazione degli orari nella grande distribuzione. Anche per la giornata del 1° maggio è previsto uno sciopero di 24 ore del commercio.

Contina la mobilitazione della Flaica-Cub (Confederazione unitaria di Base) contro la liberalizzazione degli orari nella grande distribuzione. Anche per la giornata del 1° maggio è previsto uno sciopero di 24 ore del commercio. Ecco il comunicato stampa dell'organizzazione sindacale.

«La liberalizzazione degli orari decisa dal Governo Monti prevede che ci sia la possibilità di apertura di esercizi commerciali per 24 ore al giorno e per 365 giorni all'anno. Ovviamente tutto ciò agevola i grandi centri commerciali, rendendo molto difficili le condizioni per i lavoratori, per i consumatori e i piccoli negozianti».

«Infatti i lavoratori avranno turni ancora più massacranti, con il risultato di tempo sempre più ridotto per la propria vita; i piccoli negozianti e i consumatori si troveranno in zone sempre più condizionate dalle politiche distributive dei grandi centri che schiacceranno i primi e obbligheranno i secondi ad usufruire solo del supermercato per l'assenza di piccole attività».

«Come primo segnale la Flaica-Cub si è impegnata a dichiarare sciopero il 1° maggio e invita i lavoratori ad astenersi dal lavoro come primo passo di una mobilitazione che deve essere più articolata. Abbiamo come sindacato incontrato alcune Amministrazioni locali per sensibilizzarle e molte hanno cercato di porre dei limiti alle aperture (vedi Regione Puglia, Piemonte,Veneto)».

«Tutto ciò non basta in quanto i centri commerciali sono gestiti dal grande capitale che conta e influenza le decisioni politiche. Va rimesso in atto da parte dei lavoratori un processo di mobilitazione per riprendersi i propri diritti che a poco a poco sono stati cancellati da accordi devastanti firmati dai sindacati confederali. Cominciamo scioperando in giorni nei quali (vedi primo maggio) si dovrebbe fare altro invece di lavorare o chiudersi in un centro commerciale. Noi come sindacato facciamo queste proposte e non ci tireremo indietro e siamo pronti a sostenere i lavoratori che vogliono lottare per riprendere i diritti negati e cancellati».

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