Il Titanic naviga sul Sebino
È un modello del transatlantico

Al posto delle gelide acque atlantiche, le onde e le tranquille correnti del Sebino. Per il resto, non manca proprio niente al Titanic messo in acqua nei giorni scorsi a Lovere: una riproduzione in scala 1:100 costruita con una perizia e un'abilità fuori dal comune.

Al posto delle gelide acque atlantiche, le onde e le tranquille correnti del Sebino. Per il resto, non manca proprio niente al Titanic messo in acqua nei giorni scorsi a Lovere da Ivan Pedersoli di Darfo e dal suo amico loverese Paolo Tarzia: una riproduzione in scala 1:100 costruita con una perizia e un'abilità fuori dal comune.

Ci sono voluti sei anni di lavoro (sei anni!) per modellare assi di rovere e di tiglio, per piegare e dare forma a pezzi di ottone e di rame, per preparare un motore che fosse in grado anche di farlo viaggiare nel lago. Grazie a questo lungo lavoro, e alle mani da muratore di Ivan, oggi al Titanic in miniatura non manca proprio nulla, neppure i cinquecento omini disposti sul ponte della nave.

Ma al giovane appassionato di modellismo interessa soprattutto la ricerca dei dettagli, la precisione delle finiture, il piacere che deriva dalla vernice nera lucente che segna tutto lo scafo. «È vero – racconta Ivan, che vive con la sua famiglia ad Angone, frazione di Darfo Boario Terme –. Ho iniziato a costruirlo sei anni fa, e adesso che è terminato non mi sembra neanche vero: è davvero magnifico».

Anche soltanto appoggiato sul tavolo della cucina di casa Pedersoli, il Titanic impressiona per la sua mole e la sua bellezza: «Era lungo 270 metri, io l'ho ridotto a 2,70. Per costruirlo ho scaricato i disegni dei progetti che si possono trovare su Internet: da lì ho cominciato e non ho più smesso».

Qualche giorno fa, Ivan lo ha portato a Lovere e lo ha messo in acqua nel Sebino, con l'assistenza di Paolo Tarzia: «È stato emozionante - raccontano - vederlo che prendeva il largo controllato via radio con il nostro telecomando. Ha superato alla grande il varo».

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