Il fratello del 18enne ucciso:
da latitante a parte offesa
Costituirsi alla giustizia no. Parte civile in un eventuale processo, forse sì. È quasi kafkiana la posizione di El Moustapha Amiri, il fratello di Aziz, il diciottenne ucciso involontariamente da un carabiniere durante un'operazione antidroga a Mornico.
Costituirsi alla giustizia italiana no. Parte civile in un eventuale processo, forse sì. È quasi kafkiana la posizione di El Moustapha Amiri, 25 anni, il fratello di Aziz, il diciottenne ucciso involontariamente da un carabiniere durante un'operazione antidroga a Mornico la sera del 6 febbraio 2010.
Era El Moustapha al volante della Peugeot sulla quale c'erano 30 grammi di cocaina. Ed era stato lui a cercare di investire il militare del nucleo operativo radiomobile e a ingaggiare una colluttazione col carabiniere dalla cui pistola era poi partito il colpo che aveva ucciso Aziz.
Da quella sera è sparito in Marocco. Ora si capisce anche il perché della reazione per potersi assicurare la fuga. El Moustapha doveva scontare una pena di due anni, 7 mesi e un giorno, patteggiata e divenuta definitiva dopo un arresto.
Ora, insieme ad altri 10 familiari di Aziz, vorrebbe nominare (in qualità di parente della vittima) consulenti durante perizie e incidenti probatori contro il carabiniere.
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