Cronaca
Giovedì 19 Aprile 2012
Contributi sociali e previdenziali
Europarlamento contro Ryanair
L'Europa mette alle strette Ryanair. L'Europarlamento ha votato in prima lettura e a larghissima maggioranza (540 favorevoli, 19 contrari e 30 astenuti) una risoluzione sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. Si tratta della disciplina previdenziale di hostess, steward e piloti.
L'Europa mette alle strette Ryanair. L'Europarlamento ha votato in prima lettura e a larghissima maggioranza (540 favorevoli, 19 contrari e 30 astenuti) una risoluzione sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. Si tratta della disciplina previdenziale di hostess, steward e piloti, che saranno soggetto alla normativa del Paese dove abitualmente cominciano e terminano la giornata lavorativa. Un ambito che riguarda soprattutto gli addetti delle compagnie low cost, in primis gli irlandesi volanti abilissimi a fare slalom nelle finora lacunose normative del settore.
Ryanair ha sempre applicato al proprio personale la normativa irlandese, decisamente più vantaggiosa e meno onerosa. Il nuovo regolamento votato dall'Europa introduce il concetto di «base di servizio», cercando così di garantire al personale di volo un corretto accesso ai diritti previdenziali e di sicurezza sociale.
Per «base di servizio» si intende il luogo dove piloti ed equipaggio «solitamente iniziano e concludono un periodo di servizio» e dove la compagnia «non è responsabile della fornitura dell'alloggio al membro d'equipaggio interessato». Per intenderci, non una camera d'albergo o un appartamento ad uso della compagnia, ma direttamente trattato dal personale stesso.
Semplificando, se uno inizia e termina la giornata di lavoro a Bergamo dove abita (anche senza avere la residenza, a questo punto, ma per periodi transitori seppure continui) è sottoposto al regime previdenziale italiano. Anche se il contratto con la compagnia è sottoposto alla normativa irlandese.
Un'anomalia evidenziata qualche mese fa dalla Direzione provinciale del lavoro di Bergamo, che aveva presentato a Ryanair un verbalino da 12 milioni di euro che la compagnia non ha versato in contributi previdenziali. Solo che finora questa azione non ha prodotto risultati alcuni, considerato che la normativa è quanto mai labile.
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