Cronaca
Martedì 17 Aprile 2012
Sanità, il Consiglio regionale
approva le modifiche alla legge 33
Via libera a maggioranza dall'Assemblea lombarda (PdL e Lega Nord favorevoli, contrari Pd, Idv, Udc, Sel e Pensionati) alle modifiche al Testo unico in materia di sanità (L.R 33/2009).
Il provvedimento, relatore Rienzo Azzi del PdL - modifica i requisiti per la nomina dei direttori generali delle ASL, delle Aziende Ospedaliere e degli IRCCS (prevedendo norme in tema di formazione), interviene sulle autorizzazioni e sugli accreditamenti delle strutture sanitarie (nel caso di trasferimento ad altro soggetto giuridico), nonché sulla attività delle Commissioni di vigilanza sulle farmacie.
Per quanto riguarda l'autorizzazione all'attività sanitaria e l'accreditamento in caso di cambio di proprietà della struttura è la ASL che dispone le eventuali variazioni.
Le ASL provvedono anche alle novazioni contrattuali che si rendono necessarie a seguito delle variazioni di accreditamento. Le novità sulle nomine riguardano: - per il direttore generale: il certificato di frequenza del corso di formazione in materia di sanità pubblica o l'attestato di formazione manageriale dovranno essere presentati entro 18 mesi dalla nomina - per il direttore sanitario: è necessario il possesso della specializzazione preferibilmenten in una delle discipline dell'area della sanità pubblica o un titolo equipollente. Respinti alcuni emendamenti del PD (prima firmataria, Sara Valmaggi) che proponevano di fissare a 65 anni il limite d'età per la nomina a Direttore generale e un percorso di aggiornamento in materia di direzione di azienda sanitaria per gli iscritti agli elenchi di idoneità.
Per quanto riguarda, infine, la vigilanza sulle farmacie sarà svolta da una Commissione ispettiva, nominata dall'ASL competente per territorio, ma autonoma da essa, secondo criteri stabiliti dalla DGR Sanità. Ne faranno parte: il farmacista dirigente responsabile dell'ufficio farmaceutico dell'ASL, che la presiede; un farmacista scelto fra una terna designata dall'Ordine provinciale dei farmacisti, costituita da titolari o direttori di farmacie non operanti nel distretto dell'ASL in cui è ubicata la farmacia da sottoporre ad ispezione; un funzionario amministrativo dell'ASL, che svolge anche le funzioni di segretario.
“Abbiamo perfezionato la normativa sui controlli alle farmacie - ha detto la Presidente della Commissione Sanità Margherita Peroni - per rispondere ad alcune problematiche che ci erano state segnalate. Abbiamo deciso così di prevedere che nella commissione di vigilanza ci sia un farmacista appartenente ad un distretto diverso rispetto a quello in cui opera”.
Negativo il giudizio delle opposizioni. La vicepresidente del Consiglio Sara Valmaggi del Pd ha detto: “In Commissione ci eravamo astenuti, sperando che la maggioranza recepisse alcune nostre indicazioni. Oggi invece non ci resta che votare contro il provvedimento: lo bocciamo perché a questa maggioranza è mancato il coraggio è ha dimostrato poca capacità di ascolto”.
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