Concussione, la Corte d'Appello
aumenta la pena a Morzenti

La Corte d'appello di Torino ha aumentato da quattro anni e mezzo a sei anni, la condanna inflitta per concussione aggravata all'imprenditore Giovanni Morzenti, già presidente della Federazione sport invernali (Fisi) e originario di Vilminore.

La Corte d'appello di Torino ha aumentato da quattro anni e mezzo a sei anni, la condanna inflitta per concussione aggravata all'imprenditore Giovanni Morzenti, già presidente della Federazione sport invernali (Fisi) e originario di Vilminore.

Il tribunale ha quindi condannato a sette anni, per lo stesso reato, il tenente colonnello della Guardia di Finanza Maurizio Caboni, confermando la pena inflitta in primo grado. I due erano accusati, a diverso titolo, di avere preteso mazzette di ammontare compreso tra diecimila e 50 mila euro a imprenditori del Cuneese tra il 2004 e il 2006.

Il pubblico ministero Vittorio Corsi aveva chiesto condanne a otto anni per Caboni e a cinque per Morzenti. Caboni era accusato di sei episodi di concussione ed è stato assolto per due. L'imprenditore è stato condannato per entrambi gli episodi contestati dall'accusa. L'inchiesta era partita nel 2006: il colonnello, secondo l'accusa, avrebbe ottenuto denaro da alcuni imprenditori in cambio di «protezione» in accertamenti fiscali. Ad accusare Morzenti, presidente della società di gestione impianti di risalita del comprensorio sciistico di Limone Piemonte, il dentista Francesco Pejrone e l'impresario edile Osvaldo Arnaudo: il primo avrebbe dato 50 mila euro a Morzenti per evitare di essere coinvolto in un processo a carico dell'ex comandante provinciale della Finanza. Tre mesi dopo – secondo il pm – sarebbe stato Arnaudo a consegnare 10 mila euro a Morzenti «per levarselo di torno».

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