Cacciatori, attacco alla Provincia
«Ci ignora e privilegia il Wwf»

I cacciatori bergamaschi dissotterrano l'ascia di guerra e attaccano a muso duro la Provincia di Bergamo con il suo assessorato alla Caccia, «censurando la procedura adottata nella gestione del Piano faunistico provinciale». Il Wwf sarebbe privilegiato, secondo i cacciatori.

I cacciatori bergamaschi dissotterrano l'ascia di guerra e attaccano a muso duro la Provincia di Bergamo con il suo assessorato alla Caccia, «censurando la procedura adottata nella gestione del Piano faunistico provinciale».

A dar voce al dissenso delle doppiette orobiche è il Cupav, il Cordinamento unitario provinciale associazioni venatorie che riunisce tutte le associazioni venatorie e i loro 14.000 soci cacciatori. «Deploriamo l'operato dell'assessorato per come ha condotto e gestito la materia venatoria nella nostra provincia - spiega il Cupav -. Prendiamo atto di come il rapporto con il Wwf sinora sia stato ritenuto preferenziale e prioritario, ignorando le istanze delle associazioni di categorie come quelle dei cacciatori».

Ma l'assessore provinciale Alessandro Cottini prontamente replica e parla di una «fase transitoria, in cui si sta ottemperando alla sentenza del Tar di Brescia e in cui il rapporto con il Wwf non è preferenziale bensì necessario, dal momento che il Wwf è uscito vincitore dalla causa».

In particolare il Cupav punta il dito «sulle palesi forzature a scapito dell'attività venatoria e di chi la pratica». «Mi auguro - sostiene Fortunato Busana, coordinatore regionale dell'Associazione cacciatori lombardi - che i futuri nuovi confini, le nuove perimetrazioni delle zone di tutela e il reiterato utilizzo del Centro di raccolta animali selvatici (Cras) della Valpredina non siano delle concessioni al Wwf, quasi una sorta di "captatio benevolentiae", al fine di evitare ulteriori contenziosi. Anche perché l'esperienza ci insegna che poi questi contenziosi vengono portati avanti da altre forze animaliste e anticaccia».

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