Emergenza rifiuti a Milano, 2000 tonnellate di spazzatura all’inceneritore di Dalmine

Emergenza rifiuti a Milano, 2000 tonnellate di spazzatura all’inceneritore di DalmineAnche Dalmine è stata colpita dall’emergenza rifiuti di Milano: 8mila tonnellate di spazzatura del capoluogo lombardo sono state infatti distribuite tra Caserta, Brescia e la cittadina bergamasca.

Già in gennaio l’inceneritore di Dalmine, principale impianto di smaltimento della nostra provincia, si era già sobbarcato l’onere di 2000 tonnellate di rifiuti: «Non potrebbero ma è già avvenuto - hanno comunicato ieri durante una conferenza stampa i consiglieri regionali dei Verdi Carlo Monguzzi e Marcello Volpato -: secondo le convenzioni siglate da provincia di Bergamo e Comune di Dalmine con la Rea, società che gestisce l’impianto di incenerimento, potrebbero esservi smaltiti solo i rifiuti della Bergamasca».

Il funzionario responsabile del settore ambiente della Provincia di Bergamo tiene però a sottolineare che la quantità di 2000 tonnellate di rifiuti, recapitata a Dalmine, conferma una situazione di specifica emergenza: «Non ci sono dati per sostenere che si tratti di una crisi profonda - spiega il funzionario -. 2000 tonnellate sono relativamente poche. Inoltre l’inceneritore di Dalmine, in base alla convenzione stipulata con noi, può smaltire rifiuti che arrivano da fuori provincia, purchè riesca a soddisfare le esigenze della bergamasca, situazione che si sta verificando».

E anche il sindaco di Dalmine interviene sulla questione: «Visto che c’è una convenzione precedente anche con la provincia - chiarisce Francesca Bruschi - accettiamo la situazione particolare che si è creata in questo caso, ma ci auguriamo che non si debba far fronte ad altre emergenze». Il malcontento dei Verdi non si ferma però alle 2.000 tonnellate giunte a Dalmine, ma sono molto dettagliate e riguardano gli impianti di smaltimento del Milanese, incapaci di reggere le tonnellate di rifiuti che la metropoli produce. Cause della crisi sono per i Verdi la mancata raccolta differenziata di materiale organico nelle case, il funzionamento a singhiozzo dell’impianto «Silla 2» , nei pressi di Rho, a causa del quale i rifiuti vengono ancora spostati sull’impianto Silla 1, in grado di smaltire solo 450 tonnellate di rifiuti al giorno.

Inevitabile la risposta dell’Amsa, l’azienda milanese servizi ambientali, che non definisce la questione come «un’emergenza strutturale per la città di Milano»: «Il problema dei rifiuti - spiega l’ufficio stampa dell’azienda - si è verificato ad inizio gennaio per la chiusura temporanea dell’impianto ex-Maserati a causa di un incidente mortale sul lavoro, e per alcuni problemi di funzionamento al nuovo termovalorizzatore dell’impianto ’Silla 2’». Quest’ultimo avrà comunque bisogno nei prossimi mesi di interventi di manutenzione straordinaria: «In questo caso - afferma l’Amsa - si dovrebbe far ricorso ancora ad impianti di smaltimento fuori provincia, che si spera comunque possano essere evitati». 

(27/02/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 28/02/2003

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