In manette per una notte immigrato di Calcinate coinvolto nel Bresciano in una rissa tra indiani

È finito in manette per una notte un venticinquenne immigrato indiano, incensurato, che vive a Calcinate, rimasto coinvolto in una rissa scatenatasi a Fiesse, comune della bassa bresciana al confine con la provincia di Cremona, dove si sono svolte ieri pomeriggio le gare di kabbady, sport nazionale indiano. Alla manifestazione, che prevede fasi di destrezza e fasi di lotta, hanno assistito migliaia di immigrati indiani residenti sia in Italia sia in altri Paesi europei. Questa mattina si è aperto a Brescia il processo per direttissima (aggiornato al 4 ottobre prossimo) e il giovane è stato scarcerato. Il giovane immigrato residente a Calcinate è stato arrestato insieme ad altri tre connazionali (tutti incensurati): un ventiseienne residente a Ostiano (Cremona), un ventiquattrenne residente a Correggio (Reggio Emilia) e un venticinquenne arrivato da Acquanegra sul Chiese (Mantova). La rissa si è scatenata verso le 17,30, quando si sono affrontati una decina di immigrati, divisi in due gruppi e armati di coltelli, machete e corpi contundenti. Un indiano è rimasto leggermente ferito (prognosi di dieci giorni). Le perquisizioni delle auto degli immigrati hanno portato al sequestro di due machete e un pugnale.

Le gare di kabbady si sono disputate in un terreno agricolo nelle campagne tra Fiesse e Volongo (Cremona). Il gioco prevede che i partecipanti, ripartiti in squadre, dopo essere entrati, uno per volta, nella metà campo avversaria e aver ingaggiato una fase di lotta con un avversario, cerchino di tornare nella propria zona di campo. Tutto si svolge secondo regole precise che escludono la violenza. La rissa è invece scoppiata all’improvviso ed è risultata assolutamente estranea, sulla base degli accertamenti dei carabinieri, alle gare di kabbady.

(27/09/2004)

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