Ma dove morì il Caravaggio?
Nuove ipotesi e nuove smentite

Non c'è pace nemmeno da morto per Michelangelo da Merisi: domenica 1° aprile uno studio di Vincenzo Pacelli ha sostenuto - ripreso dai Tg nazionali - che il genio lombardo fosse morto a Palo, sulla costa laziale. Ma subito è arrivata la smentita.

Non c'è pace nemmeno da morto per Michelangelo da Merisi: domenica 1° aprile uno studio di Vincenzo Pacelli ha sostenuto - ripreso dai Tg nazionali - che il genio lombardo fosse morto a Palo, sulla costa laziale.

Ma subito Silvano Vinceti - presidente del comitato che due anni fa annunciò il ritrovamento dei resti mortali - replica che «Caravaggio è morto a Porto Ercole e lì è stato sepolto nel piccolo cimitero di San Sebastiano».

A dimostrarlo, dice Vinceti, che respinge la tesi illustrata dallo storico napoletano Pacelli, «sono i risultati convergenti di tutta una serie di esami, che vanno dal carbonio 14 a quello dei metalli pesanti ritrovati tra i diversi resti mortali esaminati dall'università di Bologna, in collaborazione con l'università del Salento e con un importante laboratorio di Ravenna, specializzato nell'esame dei metalli pesanti anche nei resti ossei».

In uno dei resti mortali esaminati, ricorda Vinceti, «quello che poi è stato riconosciuto come di Caravaggio, c'era convergenza tra l'età, la presenza di piombo da colori e la compatibilità del dna con quello di decine di prelievi eseguiti ai Caravaggio in provincia di Bergamo, luogo dove sono nati i genitori del Caravaggio e dove lui ha vissuto i suoi anni della fanciullezza».

Maggiori dettagli su L'Eco di Bergamo del 2 aprile

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