L'sms del furto attiva in caserma
In manette, beffato dalla tecnologia

Ha rubato due carte di credito a Seriate, ma non ha fatto i conti con le più elementari tecniche antiprelievo truffaldino, vale a dire il messaggino di allerta inviato in automatico dalla banca al legittimo proprietario.

Ha rubato due carte di credito a Seriate, ma non ha fatto i conti con le più elementari tecniche antiprelievo truffaldino, vale a dire il messaggino di allerta inviato in automatico dalla banca al legittimo proprietario.

A finire nei guai, sia per il reato di furto aggravato sia per quelli di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, incastrato proprio dall'sms ricevuto in tempo reale dal derubato, è stato I. B., siriano di 48 anni, che ieri mattina è stato processato per direttissima davanti al giudice Ilaria Sanesi.

La vicenda è cominciata lunedì poco prima delle 11, quando la vittima del furto ha posteggiato la sua auto, una Fiat Panda, in via Nullo a Seriate, lasciando però all'interno un borsello con il portafoglio. Quando è tornato a prendere l'auto poco più tardi, l'ha trovata forzata, mentre del borsello non c'era più traccia: all'appello mancavano in particolare 230 euro in contanti, due carte di credito Visa e una moneta d'argento della Repubblica Dominicana.

Del ladro invece nessuna traccia. A quel punto l'uomo ha raggiunto la tenenza dei carabinieri di Seriate per denunciare il furto. Proprio mentre stava formalizzando la denuncia è arrivato però il colpo di scena: sul suo telefonino è arrivato un messaggio da parte della sua banca, che lo avvisava di un tentativo di prelievo in corso proprio in quel momento nella filiale di via Nazionale a Seriate di Banca Intesa.

Immediata la reazione dei carabinieri, che hanno mandato una pattuglia sul posto nel tentativo - andato a buon fine - di intercettare il ladro. Quando sono arrivati vicino al bancomat indicato dall'sms, hanno infatti notato subito due persone che, alla vista della pattuglia, si stavano allontanando: i militari si sono messi all'inseguimento, e sono riusciti a fermarne uno dopo un centinaio di metri, il siriano appunto. Questi però ha subito cominciato a colpire con calci e pugni i carabinieri: alla fine è stato bloccato e ammanettato, anche se i militari hanno riportato alcune contusioni.

Addosso il 48enne, con una precedente condanna per furto del 2010, aveva sia le due carte di credito sia la moneta d'argento di cui era stato denunciato il furto. Ieri, difeso dall'avvocato Antonino Caminiti, l'uomo ha detto: «Stavo solo aiutando l'altra persona a fare un prelievo, e non ho colpito i carabinieri: mi sono solo divincolato». L'arresto è stato convalidato con custodia in carcere, processo aggiornato al 4 aprile.

T.  T.

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