Omicidio Acerbis, il reo confesso
chiede perizia e rito abbreviato

Maurizio Ciccarelli, il 50enne che lo ottobre 2011, ha strangolato durante una lite la moglie Romina Acerbis, 28 anni, ha chiesto di affrontare il processo con il rito abbreviato, condizionandolo però all'esecuzione di una perizia psichiatrica.

Maurizio Ciccarelli, il cinquantenne che lo scorso anno, a ottobre 2011, ha strangolato durante una lite la moglie Romina Acerbis, 28 anni, ha chiesto di affrontare il processo con il rito abbreviato, condizionandolo però all'esecuzione di una perizia psichiatrica. Il giudice dell'udienza preliminare Giovanni Petillo si è riservato di decidere sulla richiesta presentata dal difensore dell'uomo, l'avvocato Anna Marinelli: la decisione arriverà nella prossima udienza, il 19 aprile.

Nel frattempo all'udienza di ieri sono stati ammessi come parti civili al processo i genitori della vittima, assistiti dall'avvocato Antonino Scopazzo. La tragedia, come detto, risale al 21 ottobre, periodo in cui Ciccarelli e la moglie, sposati dal 2006, vivevano però in appartamenti separati in città: lui risiedeva infatti in un appartamento di via Ruspini (quartiere San Tomaso) e in particolare lì era sottoposto agli arresti domiciliari da pochi mesi (con permesso di assentarsi dalle 15 alle 16,30 per curare una malattia invalidante ritenuta incompatibile con la detenzione in carcere), mentre lei abitava in via Fermi.

Il loro era un rapporto abbastanza agitato, tanto che Romina Acerbis aveva denunciato per due volte il marito, ma nell'ultimo periodo sembra che i due si fossero riavvicinati. In particolare, nel pomeriggio del 21 ottobre Maurizio Ciccarelli si era presentato dalla moglie, ma quasi subito tra l'uomo e la donna era scoppiata una lite molto accesa, scaturita, secondo quanto confessato poi anche da Ciccarelli, dalla volontà di lei di avere dei figli, volontà che si scontrava con le perplessità (dovute alla situazione di salute e giudiziaria soprattutto) di lui.

La lite era degenerata e Ciccarelli aveva strangolato la moglie, trascinandola poi dalla cucina alla camera e mettendone il corpo sul letto: a quel punto se ne era tornato nel suo appartamento e solo dopo diverse ore, intorno alle 21, aveva chiamato la polizia confessando l'omicidio. Gli agenti delle Volanti avevano inviato una pattuglia in via Fermi a verificare l'accaduto e un'altra in via Ruspini per raggiungere Ciccarelli: appena gli agenti avevano trovato il corpo, ormai privo di vita, di Romina Acerbis, per Ciccarelli erano scattate le manette per omicidio volontario aggravato. Da quel giorno Ciccarelli si trova in carcere: interrogato proprio in carcere dal gip, aveva confessato il delitto.

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