Regione, polemiche sul Piano Casa
Pd-Bruni-Idv-Verdi: troppe deroghe

E' già polemica sul Piano Casa varato dalla Regione Lombardia, con i voti di Pdl e Lega. I gruppi consiliari del Comune di Bergamo: Lista Bruni, Partito Democratico, Italia dei Valori, Verdi con Bruni affermano contestano vivacemente il documento.

E' già polemica sul Piano Casa varato dalla Regione Lombardia, con i voti di Pdl e Lega. I gruppi consiliari del Comune di Bergamo: Lista Bruni, Partito Democratico, Italia dei Valori, Verdi con Bruni affermano che «tale documento contiene numerose indicazioni nate nel presunto tentativo di rilanciare il settore edilizio dalla crisi economica, consentendo però, sulla scorta della infausta tradizione dei Piani Case degli ultimi anni, molte deroghe di varia natura alla prassi edilizia ordinaria a scapito della pianificazione urbanistica comunale».

«Le opposizioni in Consiglio Regionale (PD, IDV e SEL) hanno votato contro il provvedimento, riuscendo ad apportarvi soltanto qualche modifica migliorativa, in particolare sul tema dell'edilizia pubblica e sociale. Ci sarà tempo e modi di valutare gli effetti (e i danni) di questo provvedimento nemico del territorio, ma, come consiglieri comunali, ci preme sottolineare e rilevare da subito una gravissima novità».

«Nei comuni sopra i 15.000 abitanti, e dunque anche a Bergamo, tutti i Piani Attuativi conformi al Piano di Governo del Territorio (PGT) non saranno più approvati dal Consiglio comunale, organo supremo di democrazia cittadina costituito di soli membri eletti, bensì dalla Giunta, cioè dal Sindaco e dai suoi assessori nominati».

«C'è di peggio - aggiunge la nota - che non passando più in Consiglio, tali piani attuativi non verranno più nemmeno discussi in sedute pubbliche, quali sono quelle del Consiglio, ma in riunioni a porte chiuse, quali sono quelle della Giunta. E' pur vero che la nuova norma si riferisce ai Piani Attuativi conformi al PGT, non a quelli in variante, ma stiamo comunque parlando dei Piani specifici che governano le grandi trasformazioni della città del futuro, cioè quelle che interessano le aree dismesse, le caserme e tutti i grandi nodi irrisolti della città di oggi e di domani. Ebbene, tutto questo diventerà solo una chiacchierata tra Assessori. Stupisce (ma ormai nemmeno troppo) che tale incomprensibile provvedimento venga dalla Regione Lombardia, il cui assessore all'Urbanistica, Daniele Belotti della Lega Nord, è anche Consigliere comunale a Bergamo».

«Ancora una volta - è la conclusione - la Lega Nord, un partito federalista e difensore delle autonomie comunali solo a parole, sostiene provvedimenti neo-centralisti in chiave regionale, consentendo deroghe automatiche e incontrollabili agli strumenti urbanistici di competenza comunale ed ancor peggio, cancellando uno spazio di democrazia e trasparenza nella approvazione e nella discussione delle scelte urbanistiche della città. Ci appelliamo a tutti i Sindaci e a tutti i consiglieri comunali interessati dalla nuova normativa, a cominciare da quelli di Bergamo, affinché facciano sentire la propria voce, rivendicando il mantenimento di una normale prassi democratica nelle scelte sul futuro della città in cui vivono e della comunità di cui fanno parte».

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