Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 08 Marzo 2012
Festa della donna: «Alle casse
nessun rispetto per chi è incinta»
È l'8 marzo, Festa della donna. E per l'occasione raccogliamo lo sfogo di una nostra lettrice che - incinta al nono mese - si è trovata a far la fila al supermercato, alla cassa prioritaria dedicata proprio alle donne, senza che nessuno le cedesse il passo.
È l'8 marzo, Festa della donna. E per l'occasione raccogliamo lo sfogo di una nostra lettrice che - incinta al nono mese - si è trovata a far la fila al supermercato, alla cassa prioritaria dedicata proprio alle donne, senza che nessuno le cedesse il passo.
Poca cosa, forse. Ma è purtroppo un sintomo chiaro di come «alto» sia il rispetto per il gentil sesso, e soprattutto per chi è in attesa di un bimbo. Ecco la lettera che Emanuela ha scritto a un noto supermercato e girato in copia anche a noi.
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«Sono una vostra affezionata cliente da molti anni: attualmente al nono mese della seconda gravidanza e proprio nel giorno della Festa della Donna mi permetto di scrivervi queste righe relativamente all'utilizzo della cosiddetta 'cassa prioritaria'.
Raramente ne ho fatto uso in quanto in genere mi dirigo semplicemente verso la cassa che ha meno fila: ultimamente però le attese in piedi effettivamente mi stancano e mi è capitato di pensare di usufruire di questo diritto...
Ma purtroppo ho dovuto constatare che la dicitura 'cassa prioritaria' non ha alcun senso in quanto lì, come altrove, ho sempre fatto tutta la mia bella coda senza che a chi mi precedeva (ed evidentemente non si trattava né di disabili né di gestanti!) venisse in mente di cedermi il posto.
D'altro canto io stessa stupidamente non ho fatto valere il mio diritto, ma purtroppo mi urta l'idea di arrivare con il carrello al suon di 'fate largo, ho la precedenza!'
Certo è che, se non possiamo confidare sulla (scarsissima) civiltà degli altri, sarebbe almeno corretto che le vostre operatrici venissero sensibilizzate, visto che anche da parte loro non ho mai avuto alcun sostegno.
Ieri però si è addirittura sfiorato il grottesco: giunta con il mio carrello e figlio di 3 anni alla cassa prioritaria, rassegnata mi sono messa in coda dietro ad una serie di donne dal ventre ultrapiatto (la solidarietà femminile resta evidentemente pura utopia).
Quando stava per arrivare il mio turno mi si avvicina un signore sportivo e in forma che, a mio avviso in assoluta buona fede, semplicemente non avvezzo alle code al supermercato, mi chiede se mi può passare avanti considerato che aveva soltanto due prodotti...
Ora, mi spiace se sono stata scortese e non gli ho ceduto il posto, ma la mia risposta con le mani sul pancione è stata 'mi spiace ma ho fatto anch'io tutta la coda alla cassa prioritaria...'
Subito si è scusato dicendo che non aveva notato la pancia e, pensate un po', anche la signora che mi precedeva e che sino a quel momento era stata comodamente seduta nella sua totale indifferenza, ha esordito con 'Oh signora, non ho visto che aveva la pancia, altrimenti l'avrei fatta passare!'
Eh già! Un sacco di complimenti ho ricevuto: pensate, al nono mese riesco a spalmare la pancia su ben 163cm di altezza tanto bene che nemmeno si nota che sono incinta! E io che pensavo di avere la forma di un Barbapapà!
Ovviamente anche in questo caso da parte della vostra operatrice nessun commento, nessun intervento...
Insomma, per farla breve, la cassa prioritaria tra pochi giorni non sarà più un mio problema in quanto non avrò più i requisiti per accedervi: ma o le date un senso o fate prima ad eliminare il cartello.
Poiché comunque resto una vostra affezionata cliente, consentitemi di farvi un'ulteriore proposta: sarebbe interessante prevedere delle casse prioritarie (ma che siano davvero tali però!) anche per chi nel carrello, oltre alla spesa, ha un marmocchio scalciante.
So bene quanta fatica si fa a stare in coda con un bambino che non sta fermo... e a breve saprò cosa significa stare in coda con un bambino che non sta fermo e un neonato che strilla.
Se vi va di sostenere la famiglia e di fare un favore a tutte le mamme, ma anche ai papà, che si recano a far la spesa con la prole al seguito questo sarebbe davvero un gradito regalo.
Vi ringrazio per l'attenzione, cordialità».
Emanuela Merelli
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