Cl, per don Luigi Giussani
comincia l'iter di beatificazione

Con la domanda presentata da Comunione e Liberazione «ha avuto inizio l'iter canonico per introdurre la causa di beatificazione e canonizzazione» di monsignor Luigi Giussani, «benemerito figlio della Chiesa ambrosiana».

È quanto si legge in una nota diffusa dall' arcidiocesi di Milano. La notizia conferma dunque le indiscrezioni della vigilia. «Le procedure canoniche - si legge ancora nella nota diffusa dalla diocesi -, nella fase diocesana, prevedono, tra l'altro, la richiesta di parere alla Conferenza episcopale regionale sulla importanza e l'opportunità della Causa, la richiesta del consenso della Santa Sede, la nomina della commissione storica e di quella teologica, la raccolta di tutta la documentazione, e se verificata la pertinenza della Causa, la raccolta di testimonianze».

Comunione e liberazione ha dunque chiesto di aprire la causa di beatificazione e canonizzazione del suo fondatore don Luigi Giussani. L'annuncio è stato dato questa sera al termine della messa che l'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha celebrato in Duomo a sette anni esatti dalla sua morte.

È stato il presidente della Fraternità di Cl, don Julian Carron, a rendere «noto - spiega un comunicato di Comunione e liberazione - di aver presentato all'arcivescovo di Milano la richiesta di apertura della causa di beatificazione e di canonizzazione di don Giussani».

La richiesta è stata inoltrata mercoledì 22 febbraio dalla professoressa Chiara Minelli, docente di diritto canonico a Brescia, che è la postulatrice nominata dal presidente della fraternità, ora costituita attore della causa.

È stata presentata all'arcivescovo di Milano perchè qui don Giussani è nato, ha vissuto e operato come sacerdote diocesano. Spetta dunque al cardinale Scola disporre «l'apertura dell'inchiesta informativa diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità di monsignor Luigi Giussani».

L'augurio di don Carron è che «la Madonna, "di speranza fontana vivace", ci aiuti ogni giorno a diventare degni delle promesse di Cristo e della immensa grazia che nel carisma di don Giussani abbiamo ricevuto e ancora riceviamo». (ANSA).