Il vescovo alle scuole cattoliche:
«Coerenza nei progetti che realizziamo»

La coerenza, l'incarnazione dei progetti, dei valori. Nell'incontro con le scuole cattoliche, monsignor Beschi, ha espresso un richiamo forte contro il pericolo «di trasmettere una visione della famiglia, della società, della chiesa, dell'uomo che smentisca nei fatti ciò che proclamiamo nelle intenzioni».

La coerenza, l'incarnazione dei progetti, dei valori. Mercoledì pomeriggio nell'incontro con le scuole cattoliche, svoltosi nell'istituto delle suore Orosoline di Somasca in via Broseta, il vescovo, monsignor Francesco Beschi, ha espresso un richiamo forte, ha messo in guardia contro il pericolo «di trasmettere una visione della famiglia, della società, della chiesa, dell'uomo che smentisca nei fatti ciò che proclamiamo nelle intenzioni».

Richiamo alla coerenza, a vivere secondo il Vangelo, non soltanto libro di spiritualità, ma «sorgente irradiante» di umanità, di comportamento. L'incontro è stato aperto da monsignor Vittorio Bonati, delegato vescovile per la scuola.

L'incontro si è soffermato in particolare sul tema della disabilità e dell'accoglienza nei riguardi degli studenti di origine straniera.

Altro tema importante quello delle scuole dell'infanzia che a Bergamo sono soprattutto cattoliche: dei 32 mila allievi, 23 mila frequentano scuole cattoliche. Ma in percentuale i bambini disabili vengono accolti in misura maggiore nelle superiori.

Infine si segnala un lieve calo di studenti nelle scuole medie e superiori cattoliche mentre è in atto un forte incremento di studenti nella scuola professionale: si è passati da 1.177 a 1.469 allievi negli ultimi due anni scolastici.

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