È stata presentata mercoledì in Commissione Ambiente la proposta di atto amministrativo per la «sostituzione della planimetria relativa all'ATEg25 allegata al nuovo Piano cave della provincia di Bergamo», provvedimento che toccherebbe i comuni di Costa Volpino e Rogno. In base a quanto emerso, la richiesta di sostituzione della planimetria deriverebbe da un'incongruenza tra i volumi di escavazione previsti dalla scheda tecnica e l'effettiva area di scavo in falda originariamente messa in planimetria dalla Provincia di Bergamo, presunta responsabile dell'errore.
Nulla di fatto: se ne riparlerà più avanti, a seguito della richiesta di ulteriori informazioni tecniche avanzate dalle opposizioni. «Le nostre perplessità - commenta il consigliere regionale dell'Italia dei Valori Gabriele Sola – sono sempre le stesse: il piano cave di Bergamo è già stato annullato in due occasione dal TAR di Brescia ed impugnato dalle associazioni WWF, Legambiente e Italia Nostra con ricorso straordinario al capo dello Stato. Ad oggi, dunque, risulta non esistere alcun piano cave provinciale. È grave che Regione Lombardia finga di ignorarlo ed insista nel proseguire con il rosario di rimaneggiamenti».
“Nel merito della cava di Costa Volpino e Rogno, nutriamo forti dubbi sull'escavazione 'selvaggia' in falda – conclude Sola – considerata sia la vicinanza del fiume Oglio sia l'instabilità del terreno nella zona. È il caso di voltare definitivamente pagina rispetto ad un piano cave fantasma, rimaneggiato in svariate occasioni e responsabile di avere ridotto il territorio bergamasco ad un colabrodo attraverso troppi interventi sconsiderati. Ribadiamo quanto già affermato in passato: occorre applicare l'immediata sospensione di ogni istruttoria e produrre una nuovo piano, rigoroso e trasparente”.
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