Cronaca
Martedì 17 Gennaio 2012
«Personale in tilt sulla nave
La scialuppa l'ho sganciata io»
«L'equipaggio era completamente impreparato. Tant'è vero che la scialuppa che ha poi tratto in salvo me e mia moglie l'ho dovuta sganciare io stesso». È il racconto di una coppia di Calvenzano che era sulla Costa Concordia.
«L'equipaggio era completamente impreparato. Tant'è vero che la scialuppa che ha poi tratto in salvo me e mia moglie l'ho dovuta sganciare io stesso, perché nessun altro dava una mano. È stata una delle prima a mettersi in moto, per questo c'era la calca: tutti volevano salire e allontanarsi il più possibile. È stato un incubo, ora vogliamo soltanto dimenticare».
È tornata a casa soltanto sabato sera la coppia di ristoratori di Calvenzano, residente a Vailate, che, ventiquatt'ore prima, era tra i passeggeri della Costa Concordia naufragata all'Isola del Giglio. Ernesto Bresciani, 50 anni, e la moglie Rosa Villa, 49, per vent'anni hanno gestito il ristorante «La botte» di Calvenzano.
«Quando c'è stato l'impatto con lo scoglio, noi eravamo seduti al ristorante del ponte 11 - racconta Ernesto -. È accaduto tutto all'improvviso. Si è sentito un tonfo sordo proveniente dal basso, come se la nave fosse finita contro qualcosa, strisciando. In pochi istanti è stato il caos. Contemporaneamente è pure saltata la corrente e siamo rimasti al buio per circa cinque minuti. Poi è tornata: in seguito è saltata altre due volte».
Nel dramma, il ristoratore e la moglie sono stati fortunati: «Ci trovavamo vicini all'uscita, dunque ci siamo precipitati all'esterno: altre persone avranno dovuto salire o scendere scale o percorrere dei corridoi, mentre noi abbiamo subito raggiunto il ponte esterno, dove abbiamo indossato i giubbotti di salvataggio, presi davanti alle scialuppe».
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