Cronaca
Sabato 14 Gennaio 2012
Basta elezioni per i quartieri
A Treviglio divampa la polemica
Rappresentanze elette dai residenti o libere associazioni con pochi obblighi? Torna a fare discutere il progetto di avvicinamento dei cittadini alla vita amministrativa di Treviglio attraverso la costituzione dei comitati di quartiere.
Rappresentanze elette dai residenti o libere associazioni con pochi obblighi? Torna a fare discutere il progetto di avvicinamento dei cittadini alla vita amministrativa di Treviglio attraverso la costituzione dei comitati di quartiere.
Un'iniziativa che già un paio d'anni fa aveva stentato a decollare e il tema sembrava archiviato, ma ora l'amministrazione comunale di centrodestra ha rispolverato la questione, sottoponendo al Consiglio comunale la modifica, poi approvata, del regolamento di costituzione. La modifica però ha infiammato il confronto tra maggioranza Pdl-Lega e opposizione.
Si tratta infatti di un cambiamento radicale che avvicina molto il comitato al ruolo di una realtà associativa. Del vecchio statuto restano quasi tutti i doveri: obiettivi e finalità, obbligo di convocazione di almeno due assemblee pubbliche di quartiere all'anno ed eventualmente anche su richiesta del sindaco. Ma per costituire i comitati non sarà più necessaria una consultazione popolare: basterà infatti che almeno undici persone si ritrovino per costituirlo, scegliendo una qualsivoglia forma giuridica purchè prevista dal codice civile, con l'obbligo poi di iscriversi all'albo cittadino delle associazioni.
Le aggregazioni territoriali sono state individuate alle frazioni Castel Cerreto-Battaglie e Geromina, nella zona centro e in ognuno dei quattro punti cardinali. «Le innovazioni che abbiamo apportato in Consiglio comunale al precedente regolamento sono state volte da una parte a consolidare l'esperienza già avviata per l'esistente comitato Cerreto-Battaglie – ha commentato il sindaco Giuseppe Pezzoni – dall'altra a favorire la costituzione di questi organismi di rappresentanza anche in altre zone della città che, fino ad ora, non erano istituzionalmente rappresentati. Si tratta di un sostanziale alleggerimento del carico procedurale perché pensiamo possa essere più opportuna l'autodeterminazione dei singoli comitati, chiamati a scegliere anche la natura giuridica della propria rappresentanza, oltre che le modalità di esercizio della stessa». Una scelta criticata in Consiglio dai due gruppi di minoranza Pd e «Ariella Borghi sindaco».
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