Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 13 Gennaio 2012
Auguri a spese del Comune?
Ceci: «No, ho pagato io»
«Vista l'aria che tira, è proprio il caso di buttare via i nostri soldi così». È quanto si domanda una lettrice che ha ricevuto gli auguri dal vicesindaco di Bergamo (con un mese di ritardo, causa Poste). Replica Ceci: «Le spese le ho pagate io, non il Comune».
«Vista l'aria che tira, è proprio il caso di buttare via i nostri soldi così». È quanto si domanda una lettrice che ha ricevuto gli auguri dal vicesindaco di Bergamo (con un mese di ritardo, causa Poste). Replica Ceci: «Le spese le ho pagate io, non il Comune».
Ci scrive Elisabetta Poppi: «Vorrei ringraziare il vicesindaco e assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti avv. Gianfranco Ceci per gli auguri di un lieto Natale e un felice Anno Nuovo spediti al mio suocero e ricevuti in data odierna 13 gennaio 2012».
«Lasciamo perdere la celerità delle nostre Poste Italiane (altro piccolo problema di questa povera Italia) e di cui il signor vicesindaco non ha alcuna colpa, ma due cose mi irritano. Una è che, essendo il mio suocero ormai morto nel lontano 2008, l'indirizzo è sbagliato: avrebbero dovuto spedire gli auguri in Viale Pirovano».
«La seconda - prosegue la lettrice - è che vista l'aria che tira (perchè tra parentesi non solo una busta di auguri, ma ben due identiche sono state recapitate sempre alla persona di cui sopra) è proprio il caso di buttare via i nostri soldi così».
«Ce ne potrebbe essere anche una terza, che forse non imputo sicuramente al predetto, ed è una domanda che mi pongo: ma al giorno d'oggi come lavora il personale? Ringrazio...».
La replica di Gianfranco Ceci
«Faccio seguito alla email della gentile lettrice per evidenziare che anch'io, in questi giorni, continuo a ricevere biglietti natalizi in ritardo per i noti problemi del servizio postale.
Il mio assessorato non ha e non dispone di spese di rappresentanza, quindi i bglietti natalizi vengono rigorosamente spediti a mia personale cura e spese.
Il suocero, di cui non è specificato il nome nella lettera, rientrava sicuramente nella sfera delle mie conoscenze ed amicizie con i cittadini di Bergamo, coltivate in tanti anni di amministrazione.
Non sapevo del decesso, e mi dispiace del fatto e di non aver allora potuto partecipare al lutto.
Con viva cordialita».
Gianfranco Ceci
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