Falde inquinate nella Bassa
Dopo il cromo anche il nichel

Per le sue caratteristiche chimiche non dovrebbe diffondersi come il cromo esavalente. La presenza nella falda acquifera del nichel rilevata a Verdellino dall'Arpa di Bergamo nella sua ultima campagna di analisi, inizia comunque a far crescere la preoccupazione.

Per le sue caratteristiche chimiche non dovrebbe diffondersi come il cromo esavalente. La presenza nella falda acquifera del nichel rilevata a Verdellino dall'Arpa di Bergamo nella sua ultima campagna di analisi, inizia comunque a far crescere la preoccupazione fra la popolazione e gli amministratori comunali che proprio nella sertata di martedì 10 gennaio si riuniranno per discutere della questione.

La loro preoccupazione trova giustificazione soprattutto nei risultati delle analisi che fanno un certo effetto. Il limite del nichel per la potabilità dell'acqua è di 20 microgrammi al litro. Nel piezometro in via Vienna l'Arpa ha trovato una concentrazione di nichel pari a 2.500 microgrammi. Il limite quindi è stato superato più di cento volte.

Ormai da più di due anni e mezzo Verdellino, Ciserano, Castel Rozzone, Arcene e Treviglio stanno affrontando il problema dell'inquinamento del cromo esavalente la cui concentrazione risulta in calo. Forse ora dovranno affrontare anche un inquinamento da nichel?

«È presto per ogni valutazione - afferma il direttore dell'Arpa di Bergamo Carlo Licotti -. Saranno necessarie altre analisi per verificare la fonte e la diffusione di questa nuova sostanza inquinante». Analisi, i cui risultati, gli amministratori comunali di Verdellino, Ciserano, Castel Rozzone, Arcene e Treviglio sperano di avere in mano al più presto «al fine di valutare, se ce ne fosse bisogno - afferma l'assessore al Territorio di Ciserano, Natale Zucchetti - contromisure adeguate».

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