Cronaca
Martedì 10 Gennaio 2012
Yara, per le indagini
chiesta proroga di sei mesi
L'inchiesta per risalire all'assassino di Yara quasi sicuramente continuerà. Il pm Letizia Ruggeri ha chiesto sei mesi di proroga per le indagini ed è difficile che il gip Ezia Maccora non glieli conceda. La decisione del gip è attesa per i prossimi giorni.
L'inchiesta per risalire all'assassino di Yara Gambirasio quasi sicuramente continuerà. Il pm Letizia Ruggeri ha chiesto sei mesi di proroga per le indagini ed è difficile che il gip Ezia Maccora non glieli conceda. La decisione del giudice preliminare è comunque attesa per i prossimi giorni.
Yara, 13 anni, era sparita il 26 novembre del 2010 dopo essere uscita dalla palestra di Brembate Sopra per fare ritorno a casa. Durante il tragitto era stata avvicinata da quello che sarebbe diventato il suo assassino (o assassini). Il corpo della ragazzina era stato ritrovato in un campo di Chignolo d'Isola il 26 febbraio 2011.
Fin dai primi giorni è stata caccia ai responsabili per un caso che sembra un rompicapo. Unico a finire nel registro degli indagati era stato Mohamed Fikri, il marocchino che in quel periodo lavorava nel cantiere del centro commerciale di Mapello, finito in manette qualche giorno dopo la scomparsa di Yara. Il nordafricano era però stato scarcerato, dopo che l'iniziale traduzione di una sua conversazione telefonica intercettata era stata messa in dubbio da altre interpretazioni.
Il dna di Fikri era anche stato confrontato con quello ritrovato sugli indumenti di Yara: nessuna relazione era emersa. Gli inquirenti all'epoca sospettavano, però, non un coinvolgimento diretto nell'omicidio, ma un presunto favoreggiamento da parte del nordafricano nei confronti dell'assassino.
Ed è sul dna che gli investigatori stanno puntando tuttora: sembra la sola via rimasta per la risoluzione del caso. I profili genetici esaminati sono più di 13mila, mentre le tracce repertate sul corpo della tredicenne sono state inviate all'Fbi per tentare di risalire alle caratteristiche somatiche dell'omicida.
Leggi di più su L'Eco di martedì 10 gennaio
© RIPRODUZIONE RISERVATA