Rosso stop, multe precedenti la palla passa alla prefettura

Il caso «Rosso stop» continua a far discutere. Dopo i decreti di omologazione emessi dal ministero, che hanno dichiarato la regolarità o meno delle apparecchiature attive in Italia, la questione ora è se le sanzioni elevate prima del 18 marzo 2004, data dell’emissione delle direttive, siano legittime. Ieri, durante la trasmissione Rai «La radio a colori», il senatore Mauro Fabris, vicepresidente dell’ottava commissione permanente di Lavori pubblici, Trasporti e Comunicazioni, in merito alle sanzioni emesse prima del decreto, ha ribadito che a suo parere «i verbali andrebbero annullati perché prima del 18 marzo l’idoneità delle apparecchiature attraverso le quali sono stati elevati non era confermata».

Il nuovo Codice della strada ha, dal 13 agosto 2003, sancito la possibilità per gli agenti di non contestare l’infrazione di passaggio con semaforo rosso ma di affidarsi ad apparecchiature automatiche per le rilevazioni. Tali strumenti però avevano omologazioni legate al vecchio Codice, in cui era prevista la presenza dell’agente sul posto. Le disposizioni sull’impiego di «Rosso stop» sono giunte solo sette mesi dopo l’entrata in vigore del Codice attuale. Alcuni dispositivi sono stati giudicati non idonei all’uso in automatico, altri, come quello di Albano, invece sì. Ma allora come devono essere valutate le sanzioni emesse precedentemente, quando la situazione non era chiara? In mancanza di altri chiarimenti da parte del ministero, un risposta in merito potrebbe giungere dalla prefettura, dove si sta analizzando a fondo il caso

(25/03/2004)

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