Nella notte tra lunedì e martedì scorsi, i finanzieri della Compagnia di Treviglio, congiuntamente alla Polizia Locale di Palosco, hanno svolto un’inchiesta per contrastare l’immigrazione clandestina e lo sfruttamento della manodopera irregolare.Sono stati sottoposti a controllo alcuni laboratori gestiti da cittadini di origine cinese attivi nel comune orobico. In uno dei capannoni visitati sono state trovate, intente a lavorare, più di 20 persone, tutte di nazionalità cinese. I controlli successivi hanno permesso di scoprire che solo sette di esse erano state regolarmente assunte. Nel corso dell’ispezione, l’attenzione dei militari si è poi concentrata su una piccola porta di un ripostiglio ricavato in uno spazio attiguo ai locali in uso all’azienda. E’ stato notato che il titolare, ogni qual volta si trovava a passare dinanzi a questa porta, aumentava inspiegabilmente il volume della voce. Questo atteggiamento ha incuriosito gli operanti, i quali hanno così scoperto che la porta dava accesso ad un locale in cui sono state trovate, nascoste sotto alcuni cartoni, cinque persone, anch’esse tutte di nazionalità cinese e prive del permesso di soggiorno. Nei confronti dei cinque cinesi è stato emesso un decreto di espulsione dal territorio dello Stato. Il titolare della ditta, Z. B. L. di anni 31, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati, previsti dal testo unico sull’immigrazione, di ospitalità e impiego di manodopera clandestina.(25/07/2008)
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