Buonasera purtroppo dobbiamo dire che siamo in Italia, il paese del proibizionismo... Sono d'accordossimo sull età Dell entratta in discoteca al compimento dei 18 anni come sulla acquisto di alcolici. Purtroppo qui ci sono le leggi ma come al solito non vengono rispettate basti vedere che chi ha un attività (bar, negozio alimentare etc..) non chiede mai il documento d identità per l eventuale somministrazione e di conseguenza l accertamento sull età... Così vale anche sulla vendita di sigarette .. Ma purtroppo a volte do colpa a noi genitori ( mia figlia ne ha 14 ) che non sappiamo dire no ...perché nel nostro subconscio diciamo a noi stessi che devono fare esperienze ,ma credo che l entrare in discoteca non sia un esperienza ma l inizio di un circolo vizioso... Concludo dicendo che la società che viviamo e' veramente povera.. Povera di valori...
S. C.
Forse non ho capito la domanda :s'intende che dopo i 18 anni il nostro corpo si autovaccina e se facciamo uso di alcool e droghe vivremo a lungo sani, felici e contenti? Ma dopo anni di informazione sui danni derivanti dall'uso di fumo, alcool e droghe varie, siamo ancora qui a sprecare tempo e parole con chi continua a non voler capire?Finchè lo stato continuerà a trarre profitto da alcool, sigarette, giochi di vario genere e pure dallo spaccio di droga in italia (visto che ne fanno uso anche molti parlamentari)pensate che i nostri giovani abbiano un buon esempio da seguire?E' inutile cercare di redimere i giovani quando un paese è governato dalla feccia e soprattutto è grave che gran parte dei cittadini di questa ormai collassata Italia ritengono di non avere responsabilità civili e morali ne verso se stessi ne verso gli altri.E i genitori?Genitori?A si, quelli che si raccontano tutto con i lori figli perchè sono amici;il ruolo di una mamma non più giovanissima è forse quello di vestire ridicolmente come la figlia ventenne per conquistare la sua fiducia?E che dire di quei padri senza attributi che hanno paura dlle minacce del proprio pargoletto scemo e viziato!Volete un esempio?Pochi mesi fà ero in volo di ritorno da una vacanza.Alla fine del viaggio mi sono ritrovata vicina ad una coppia che viaggiava con i due figli di 13 e 15 anni.Vedendo i genitori preoccupatissimi e l'aspetto da zombie con sguardo alluccinato dei due ragazzi, ho chieso alla mamma se stessero male, risposta:"ma signora non ce la fanno più, sono stanchissimi.Poverini sono stati troppo bravi,quattro ore di volo, signora si rende conto???" Si, mi rendo conto che al cervello sconnesso di famiglie come queste non servono leggi e insegnamenti ma un soggiorno forzato in piena Africa , dove la discoteca è una montagna di rifiuti e l'unica droga che i ragazzini sperano di reperire è un pò di colla, colla da sniffare per sopperire ai crampi allo stomaco, dovuti alla fame! Però una legge la voglio proporre: visto che i costi della sanità sono sempre più elevati e che purtroppo le malattie vengono a tutti anche senza volerle, perchè non facciamo pagare interamente assistenza medica(compresa quella al pronto soccorso) e cure a tutti quelli che hanno problemi di salute derivanti da sigarette, alcool e droga?Ma, direte voi, se poi non hanno i soldi per curarsi, li lasciamo morire?E i soldi per entrare in discoteca, fumare, ubriacarsi e drogarsi, non li hanno forse? Visto che a molte persone è sempre più facile metterlo in c..o che in testa, perchè non lasciamo suicidare quelli che vogliono suicidarsi e non iniziamo a rispettare e considerare di più tutti quelli, giovani o meno giovani, che nonostante le difficoltà quotidiane, la disoccupazione e l'incertezza del domani, affrontano la vita con sacrifici e dignità, senza bisogno dello sballo del sabato sera. Pensate che sia una categoria in via di estinzione?No affatto.Io e mio marito abbiamo un'attività che ci porta a contatto con moltissime persone ed inoltre viaggiamo molto, fortunatamente possiamo constatare ogni giorno che per un truzzo discotecomane finito ubriaco all'ospedale, ci sono mille ragazzi coscienzosi e puliti che fanno cose ben più intelligenti, ma si sà, questo non fà notizia e ( non me ne vogliate) non fà vendere i giornali! Un grazie alla redazione.
Pmg-Seriate
Il problema non è quello di somministrare alcolici negli esercizi pubblici, ma la mancanza di coscienza di chi somministra queste bevande. Infatti, pur di guadagnare qualche euro, non si esita a somministrare alcolici anche a persone in stato di manifesta ubriachezza violando le disposizioni già presenti nel codice penale. Se in Italia ci fossero dei legislatori seri, non si andrebbe a contravvenzionare quel povero disgraziato ubriaco, ma si andrebbe a contravvenzionare, come prima la persona che ha somministrato la bevanda, con sanzione importante e non con i soliti 200,00 €, ma con sanzioni corpose come ad esempio 6000,00 – 10.000,00 €. Come secondo andrebbe sanzionato il titolare dell'esercizio con le medesime sanzioni e come pena accessoria, con la chiusura dell'esercizio. Una volta per tutti, smettiamola con la solita retorica che i giovani vanno fuori dell'esercizio e aprono le bottiglie che hanno acquistato al supermercato. Se gli organi di polizia li trovano ubriachi all'interno dell'esercizio, devono sanzionare chi somministra ed il titolare dell'esercizio. Una volta chi entrava in una discoteca e simili, non poteva più allontanarsi, altrimenti ripagava nuovamente il biglietto. Successivamente si era introdotto quello che io definisco il “MARCHIO”, se volevi uscire dovevi farti timbrare la mano. La verità come dice un vecchio saggio bergamasco è “NON C'E' PEGGIOR SORDO DI QUELLO CHE NON VUOLE SENTIRE E PEGGIOR CECO DI QUELLO CHE NON VUOLE VEDERE”. Ai nostri legislatori, non interessano i nostri figlio o i figli degl'altri.
Sebastiano
Sono d'accordo x l'alcol sopra i 18 anni e invece va bene 16 anni x andare in discoteca.
L.
Non credo sia una cosa giusta, io di anni ne ho 17 e tra poco ne faccio 18 ma non trovo giusto che ragazzi della mia età o di un anno più piccoli non possano più entrare nelle discoteche. L'abuso di alcool e la quantità sta nella testa dei ragazzi sono i ragazzi che devono sapersi controllare, il caso di sabato non c'entra il fatto del troppo alcool come anche lei ha spiegato. Agli school party c'è gente più piccola e magari li se proprio si deve ci sta, mandare magari in giro i buttafuori che ti chiedono la carta d'identità. Vietarlo ai minorenni non penso che serva a molto e mi sembra molto ingiusto nei confronti di chi va ballare ci va per divertirsi con gli amici. A Bergamo già non ci sono molte opzioni dove andare il sabato sera se poi ci viene vietata la discoteca dove andiamo? Non è colpa dei proprietari assolutamente perché loro si attengono alle regole e sono i ragazzi che si fanno cambiare i drink se sono minorenni, da gente più grande, se bisogna cambiare qualcosa nelle discoteche non è sicuramente questo. Grazie dell'attenzione.
Sharon
Anzitutto dovrebbe essere consentito l'accesso solo ed esclusivamente ai maggiorenni; sarebbe oppurtuno imporre altresì un limite d'orario di chiusura ragionevole, come l'una o l'una e mezzo di notte al massimo. È consigliabile inoltre operare una perquisizione nei confronti di chi entra in discoteca così da evitare eventuali spacci e mix di droghe e alcolici prima che si verifichino eventi drammatici o tragici, come accade ricorrentemente. Sarebbe meglio però vietare completamente l'uso di alcolici all'interno di queste strutture, in caso contrario per limitare i consumi sarebbe sufficiente concedere una sola bibita alcolica, timbrando ad esempio sulla mano del richiedente così da riconoscere colui il quale l'ha già consumata; questa soluzione DEVE essere adottata soprattutto per il bene delle vite altrui che potrebbero essere stroncate da questi giovani che si mettono al volante in preda ai fumi dell'alcol. Purtroppo queste rimarranno sempre e soltanto inutili parole se non si attua la parola d'ordine: IMPORRE. Come si sa, la società ha subìto un decadimento drastico di cultura, di valori, di moralità, di educazione, di civiltà, ecc. E pertanto queste misure da me ivi enunciate sono il MINIMO che bisognerebbe fare per limitare il più possibile ulteriori danni alla società e alla gioventù ormai allo sfascio.
Bruno Nicolicchia
Io penso che sia corretto vietare l'ingresso alle discoteche e l'acquisto di alcolici ai minori. Dobbiamo tutelare questa generazione, sia per la loro salute che per il loro benessere. Inoltre, proporrei di ridurre il volume della musica proposta nelle nostre discoteche, nei limiti consentiti dal nostro sistema audiometrico per evitare i danni irreversibili provocati ai nostri giovani, non sempre consci di quanto accada al loro organismo... Anticiperei gli orari di apertura e limiterei gli orari di chiusura delle discoteche - i nostri ragazzi non sanno come trascorrere il loro tempo sino alla mezzanotte, fatidica ora oltre la quale le discoteche aprono i battenti. Mancano gli spazi che accolgono i ragazzi in orari più ragionevoli e dove la proposta offra maggiore possibilità di comunicazione e non di rimbecillimento totale....
Rosa
IO SONA LA MAMMA DI UNA RAGAZZA DI 20 ANNI, LA COSA CHE MI FA VERAMENTE PAURA E CHE QUESTE MALEDETTE DISCOTECHE APRONO A MEZZANOTTE CIRCA SE NON PIU TARDI, E QUESTE RAGAZZE RIMANGONO FUORI CASA INCONTROLLATE FINO ALLE 6 DEL MATTINO, è VERGOGNOSO CHE NESSUNO RIESCE A FAR CAMBIARE GLI ORARI DI APERTURA E CHIUSURA DELLE DISCOTECHE.
Una mamma
La mia opinione è che debbano esserci più controlli, non solo delle discoteche, nei principali bar frequentati da minorenni. La realtà è che nessuno chiede il documento di identità quando somministra alcolici. Mio figlio ha 15 anni e mi riferisce che al sabato sera non ha mai avuto alcun controllo, nè ha visto effettuarne ai suoi amici. Ci sono addirittura dei ragazzi di 15 - 16 anni che sono «proprietari» dei tavoli in discoteca, e con la loro simpatia attirano e intrattengono gli amici, offrono da bere, soprattutto ai novellini. Sono pagati dai 1500 ai 2000 euro al mese.
Francesca
Questo argomento mi spaventa perché mi fa pensare a questi ragazzi/e che vogliono sperimentare sempre nuove avventure, dando nessuna importanza alla loro vita, poiché si possono verificare comportamenti incontrollati e pericolosi (risse, incidenti ecc.) ben visibili. Inoltre le cellule del loro cervello vengono distrutte e si possono avere conseguenze negative sulla salute mentale e fisica, senza tralasciare danni irreversibili ad altri organi (fegato reni ecc.). La famiglia è alla base dell'educazione anche in questo campo, non solo controllando l'acquisto di alcolici al supermercato (come riferito anche dal Vostro giornale), ma soprattutto dialogando su questi argomenti facendo cosi prevenzione. Un altro avvenimento mi ha sconvolto. Ho saputo che l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie in molte scuole superiori, partendo anche dalle classi prime, i ragazzi hanno portato a scuola insieme alle bibite anche super alcolici, bevuti in classe. Ma chi aveva l'obbligo di controllare, dove era? Fortunatamente non è successo nulla di grave e quindi il fatto è passato inosservato. Vorrei veramente che tutti, famiglia e scuola avessero a cuore il vero bene dei figli e facessero fino in fondo il loro dovere di educatori alla vita.
O.
Credo che i maggiorenni sono responsabili di se stessi e se non si sanno controllare allora possono anche star male, perché x me è uno svago andare in discoteca e ci vado poche volte ma mi diverto molto e parlo del Setai, proprio perchè è cambiato ed è più serio; io non bevo molto perchè mi so controllare, ma ai minorenni non darei alcool anzi non li farei nemmeno entrare.
Klaudia
Io penso che l'età giusta sia 21 anni,non solo per il discorso discoteca ed alcol,ma la maggiore età dovrebbe essere a 21 anni. Vedo sempre più giovani immaturi, superficiali ed irresponsabili.
Omar
SONO UN PAPà DI 2 RAGAZZI DI 23 E 17 ANNI SECONDO ME NON VUOL DIRE NIENTE ESSERE MAGGIORENNI O NO PER ENTRARE IN DISCO O BERE ALCOLICI, MA TUTTO DIPENDE DA LORO.
CORRADO
A 18 anni discoteca, alcol e fumo: sarebbe ora, questa è una cosa giusta, salvaguardiamo i giovani.
P.
Bevono e si drogano già a 10 anni. Perche aspettare fino a 18 per sballare? Le nuove generazioni se ne fregano,vogliono divertirsi e basta:tanto sono i genitori a pagare. Fra 10 anni saranno ancora a carico dei genitori e contribuenti:quanto ci costano? Prima li droghiamo e poi li curiamo: siamo proprio forti.
Gianni
Buongiorno, sono mamma di un ragazzo di 15 anni. Fortunatamente io e mio marito abbiamo un buonissimo rapporto/dialogo con nostro figlio, per cui discutiamo e parliamo di tutto (alcool-droga-discoteca- e non solo) Comunque, a parte questa piccola parentesi sia io che mio marito siamo ampiamente d'accordo di innalzare la soglia a 18 anni per uso-vendita alcool e ingresso in discoteca. L'unica nota che mi permetto di aggiungere è che tanti genitori (dal mio punto di vista, per comodità non sanno più dire di no al proprio figlio/a spiegandone anche la motivazione)
Simonetta
Io penso sia auspicabile un intervento drastico, come ad esempio, il divieto di vendita di alcolici nei locali da ballo.
Giacomo S.
E' giusto, io non farei entra nemmeno in discoteca i minori di 18 anni.
Giovanni T.
Sicuramente l'abbiamo e l'hanno sempre fatto tutti, il modo di vivere e i valori sono cambiati, la vita non e più quella di una volta, si esagera ora ignorando il limite delle misure e delle proprie capacità, la famiglia allargata che c'era una volta non c'è più, la maggior parte dei genitori sono separati e con problemi ed il figlio oltre a subire violenze sui valori, che il genitore non riesce piu a trasmettere, viene un po' tralasciato e tende a scappare, questo e quella cosa che porterà a sempre piu problemi al giovane di oggi e domani, la famiglia di oggi ed i valori, aldilà di questo, e anche vero, che tutti i giovani, di oggi, di ieri, noi compresi abbiamo fatto le così diciamo stupidate, in un modo o nell'altro, ma una volta esistevano i Valori
G.
Credo che sia sbagliato vietare ai minorenni di entrare in discoteca, ma credo sia giusto proibire (non far finta ma proibire seriamente) la vendita di bevande alcoliche ai minorenni.
Roberto
Sono d'accordo. Comunque, a volte, ci sono adulti che sono molto irresponsabili.
Orchidea
QUESTA E' UNA BELLA COSA PERCHE' TANTI RAGAZZI, PUR DI FARSI VEDERE GRANDI, FUMANO, BEVONO, SI DROGANO E NE FANNO DI TUTTI I COLORI. E' GIUSTO METTERCI UN RIMEDIO. E SE I GESTORI DI DISCOTECHE E BAR NON RISPETTANO LE REGOLE SAREBBE UN BENE FAR CHIUDERE PER SEMPRE IL LOCALE. IO SONO PIENAMENTE D' ACCORDO. Serafino
Ciao, ho 16 anni e anche io come molti miei coetanei vado in discoteca. Premetto che non sono una ragazza che fa uso di alcool in modo regolare, bevo ogni tanto in compagnia al bar o magari una birretta in discoteca. Sono dell'idea che, anche se la vendita dell'alcool si alzasse dai 16 anni ai 18, la situazione rimarrebbe la stessa. La responsabilità dei vari episodi accaduti ultimamente non va solo data ai gestori dei vari bar-discoteche, ovvio anche a me è capitato di non aver nemmeno 16 anni e mi sono stati venduti persino super alcolici, ma anche alle singole persone. Non vuol dire che se hai 16 anni non puoi capire cosa sia giusto e sbagliato. Io capisco che bere una birra ogni tanto non è sbagliatissimo, ma ubriacarsi ogni giorno o ogni sabato lo è. Leggo in vari articoli che la responsabilità sia anche dei genitori, i genitori ormai sanno malapena dove si trovino i figli, immaginarsi se sanno che fanno uso di alcool o droghe. Soluzioni? Beh...,si potrebbe far adottare a TUTTE LE DISCOTECHE un tipo di tessera che segna il numero di cocktail bevuti e non se ne potrebbero prendere più di un certo numero, ma così i ragazzi berrebbero prima e i gestori avrebbero un calo nelle entrate economiche.
Victoria
Il penso che vietare la discoteca sotto i 18 anni sia un provvedimento eccessivo. È invece sacrosanta la proposta di divieto di vendita e distribuzione di alcolici ai minorenni. Con opportune regole e rigorosi controlli il divertimento in discoteca può restare accessibile ai ragazzi non ancora maggiorenni. Cordiali saluti.
Chiara Pezzini
Favorevole al «clubbing above 18». Lo stesso dicasi per i liquori. Ci sono comunque due zone grigie che minacciano di vanificare i rusultati: la prima è che si tratta di una proposta locale (senza una normativa quanto meno regionale assisteremo solo a trasferimenti notturni interprovinciali di giovani stanchi e «bevuti»); la seconda è l'incomprensibile possibilità di acquistare, comunque e senza controllo, alcolici di ogni tipo lungo le autostrade. Giovani a parte, permetterne la vendita agli automobilisti in transito è un esempio di lassismo normativo idiota e assolutamente criminale. In breve, la proposta è indubbiamente valida, ma va accolta liberandola dai lacci del localismo e dell'ipocrisia.
Giacomo
Ho 54 anni ho una figlia di 14. Io sono andato in discoteca a 14 anni, i miei genitori controllavano quando tornavo il mio stato e comunque non potevo rientrare oltre l'una. Ora vedo ragazzini/e che arrivano al booling o bar alle 23 per poi andare in disco alle 24 e rientrare dopo le 3. Vedo figli quindicenni di miei amici rientrare da una serata normale, un ciao veloce e subito in camera. Trovo inutile vietare l'ingresso ai minori di 18 anni, se vogliono bere, spinellarsi o altro lo possono fare in qualsiasi luogo e orario, ci sono ragazzi controllati dai genitori che vivono le loro esperienze in discoteca senza ubriacarsi o altro e sono la maggioranza. Forse sarebbe meglio far seguire corsi obbligatori ai genitori di ragazzi trovati in giro ubriachi, Sarebbe meglio aprire le discoteche alle 21 e chiuderle tutte alle 2. Anche se i tempi sono cambiati si possono sempre modificare le abitudini. Ragazzi che si ritrovano ubriachi sui marciapiedi fuori dalle abitazioni della gente che la mattina si alza per andare a lavorare, ragazze di 25 anni che vanno al lavoro dopo una nottata in disco, ragazzi che perdono la vita in incidenti stradali.... Non è la normalità. Saluti
Moreno
La cosa c'è sempre stata, anche negli Anni Settanta. Ci vogliono il buon senso e i genitori fermi su certe regole. Se i miei mi avessero beccata che puzzavo di alcool o di sigarette ora non sarei qui a scrivere.
Giovanna G.
Sono d'accordo sul divieto perché se è la festa delle scuole tutte le mamme le mandano perché pensano che non sia pericoloso, poi alla fine si trovano con i figli che se va bene sono solo ubriachi e se va male sono ricoverati in ospedale. Non è giusto perché non dovrebbe essere così, mi auguro che si prendano provvedimenti perché sono d'accordo che anche i ragazzi si debbano divertire.
Francesca Mafrici
Non ho parole. Ma cosa si aspetta a prendere seri provvedimenti? Nonè la prima volta, ora basta. Anche poche settimana fa sempre in quel locale per una festa delle scuole c'è stato una stuazione che è degenerata, ragazzi che stavano malissimo, visti anche dai genitori che erano fuori aspettando i propri figli. E sempre in quel locale pochi anni fa c e' scappata un altra giovane vittima. Cosa si aspetta allora a far qualcosa? Il problema lì non è solo l'alcol ma c'è dell'altro. Credo che le forze dell'ordine lo sappiano, perché non si fa qualcosa? Perché queste famose feste della scuola si fanno ancora? E soprattutto in quel locale? E perché se la media è di gente giovane non si mette un limite nel vendere alcolici? Se si vuole, qualcosa si può fare.
Agnese
Sono d'accordo; in più chiusura locali notturni massimo a mezzanotte per i minorenni! All'estero e negli Usa è vietato!
Marco
Lavoro in un supermercato, l'ultimo dell'anno abbiamo venduto tantissimo alcol da far paura. Non abbiamo mai chiesto documenti, ma sicuramente non tutti erano maggiorenni. Da mamma ho fatto la predica, ho chiesto se valeva la pena bere tutto quell'alcol, ma loro alzavano le spalle e uscivano con il loro sacchetto in mano. Non c'erano parole.
Lori
Ho 23 anni, ho iniziato ad andare in discoteca a 17 anni.... A17 anni venivano a prendermi i miei genitori, Alle2/2.30.... Nessuno mi ha mai messo una pasticca nel bicchiere e mai mi sono ubriacata fino a questi livello.... Penso che questi ragazzi non hanno ricevuto la giusta educazione.. E che non sanno divertirsi senza bere!
Simona
PER IL GUADAGNO DI QUALCUNO LA NOSTRA GIOVENTU' TRA DROGA E ALCOLICI STANNO PERDENDO LA NOZIONE DELLA VITA, VEDI INCIDENTI DEL SABATO SERA E TANTO ALTRO. E' ORA CHE SI VARI LA LEGGE CHE VIETI LA VENDITA ALCOLICI A MINORI. PRIMA DELLA FINE DELL'ANNO IN UN SUPERMERCATO UNA DECINA DI RAGAZZI MASCHI E FEMMINE HA RIEMPITO UN CARRELLO DI BOTTIGLIE DI ALCOLICI VARI, POI ALLA CASSA HANNO CONSEGNATO IL CARRELLO A UNO CHE PRESUMIBILMENTE ERA MAGGIORENNE. SECONDO IL MIO PARERE IL PIU' VECCHIO NON SUPERAVA I QUINDICI ANNI. ANCHE I GENITORI HANNO LE LORO COLPE ,QUANDO SUCCEDE QUALCOSA I NOSTRI FIGLI SONO PULITI, NON BEVONO, NON SI DROGANO, POI QUANDO SUCCEDE UN FATTACCIO E' TROPPO TARDI.
Enrico
Assolutamente d'accordo sull'essere maggiorenni ma anche un maggiore controllo da parte delle istituzioni, che dovrebbero tutelare il cittadino, nelle gestioni delle discoteche da sempre non molto pulite.
Chiara
Gent.ma redazione, ho 45 anni e sono madre di due adolescenti: una non ha il minimo interesse nelle discoteche, mentre l'altra si entusiasma solo all'idea di poterle frequentare. Personalmente, pur rispettando l'opinione della prima, condivido l'entusiamo della seconda in quanto in gioventù ho amato passare il tempo ballando in discoteca. Parliamo degli anni '80/'90, quando le discoteche aprivano dalle 20 alle 3 la sera e dalle 14 alle 18 la domenica pomeriggio. Non ricordo ragazzi ubriachi o drogati nelle sale, né tantomeno fuori dai locali. C'era chi parlava seduto in poltrona, chi ballava, chi guardava e chi beveva..., ma nessuno che stramazzava a terra folgorato dall'alcool o dagli stupefacenti.... Forse ero talmente felice di ballare in pista per 4 ore di seguito che non badavo agli sciocchi, ma resta il fatto che mi sono divertita tanto in un clima di puro divertimento dato dalla musica che ti entrava dentro e dal ballo in gruppo..., tutti uniti dalla musica e dal ballo! Che bei ricordi! Per questo non ho mai proibito alle mie figlie di frequentare le discoteche, ma sono preoccupata perché le cose sono cambiate.... Non mi resta che confidare negli insegnamenti che abbiamo cercato di dare come genitori ed ex ragazzi.... Non capisco, davvero, non capisco che bisogno ci sia di aprire le discoteche a mezzanotte per chiuderle alle 6 del mattino.... Non capisco, davvero, non capisco perché bisogna servire alcoolici in discoteca, soprattutto ai ragazzi sotto i 25 anni.... Se voglio bere fino a diventare un ebete che infastidisce chiunque e, soprattutto, che fa male, oltre che a se stesso, a coloro che lo circondano...dov'è il divertimento? È così bello essere lucidi e godere della musica e della compagnia.... Se l'ambiente della discoteca non ti dà nulla o poco, va in qualche altro luogo dove riesci a comunicare e vivere... Facciamo un passo indietro: apriamo le discoteche alle 20 sino alle 3 e facciamo ballare e stare insieme i nostri ragazzi che non chiedono altro che stare in compagnia degli amici e fare qualcosa di gruppo come il semplice ballare... e questo vale anche per chi balla come un orso! Sono consapevole dei problemi dei nostri ragazzi, ma non sono né l'alcool, né le droghe che li risolveranno... anzi! Grazie per l'attenzione. Cordiali saluti. Cinzia
Ho 25 anni, ho vissuto a Bergamo fino ai 22, anno in cui ho terminato l'università per continuare i miei studi all'estero. Sono «sopravvissuto» a tutti gli school party, club, discoteche, ubriacature, notti brave e quant'altro; tutti gli spauracchi ai quali i genitori hanno puntato il dito come responsabili del deragliamento dei propri figli. Sicuramente piu facile e rassicurante additare la vendita di alcolici nei locali a minori di 18 anni come l'unica causa dell'ubriacatura dei figli, come se non fosse possibile comprarli in un qualsiasi supermercato. Concordo con i miei coetani che vivono a Bergamo e che con la loro grande capacità e passione hanno organizzato eventi come la Bergamo Street Parade sul fatto che il problema non stia nei locali, negli eventi, nelle sostanze. Ogni città si dà le regole che vuole, e spero tanto che Bergamo possa salire agli onori della cronaca per un visionario progetto di civilizzazione, svecchiamento e smarcamento da un preconcetto dove la voglia, il desiderio e i sogni dei ragazzi vengano ridotti a una semplice sbornia. I ragazzi fanno quello che vogliono e il proibire solo riconfermerebbe il carattere conservatore di Bergamo. Non si chiede la rivoluzione, e i tempi di ora non sono adatti ai grandi ideali, semplicemente si chiede la presa di coscienza che il problema non si risolve cosi. Non si chiede neanche l'invenzione, il pensare a politiche giovanili innovatrici. Solo si chiede di copiare; Copiare da altri Paesi che hanno avuto, non dico il coraggio, ma la saggezza di vedere il problema da altri punti di vista. Con risultati positivi. Un saluto e un ringraziamento.
Andrea
Nello specifico caso la dichiarazione del titolare della discoteca (chiediamo la carta d'identità) è un'offesa all'intelligenza umana. Parlare di educazione civile ai ragazzi che frequentano certi posti è come spiegare a un fumatore incallito che il fumo fa male. Che i ragazzi frequentino certi posti potrebbe essere un normale bisogno di esperienze nuove, che certi posti ne approfittino per far soldi alle spalle di questi, somministrando e fornendo tutto quando sia possibile (e non parlo di succhi di frutta) a prescindere dalle conseguenze nefaste che possono comportare, tanto poi basta dichiarare «chiediamo la carta d'identità», è un altro esempio di quanta strada dobbiamo ancora fare per stroncare queste abitudini alla fonte (chiusura dei locali a tempo indeterminato soprattutto quando sono recidivi). Ma in Italia è risaputo ognuno interpreta le regole a modo suo, fatta la legge fatto l'inganno.
FB
Le discoteche devono chiudere alle 22. I genitori devono seguire i propri figli anche dopo i 18 anni!
Sandro
SONO D'ACCORDO NEL VIETARE L'INGRESSO NELLE DISCOTECHE AI RAGAZZI /E CON MENO DI 18 ANNI!! INFATTI ALLO SCHOOL PARTY DI DICEMBRE AL SETAI ERA SUCCESSO CHE UN RAGAZZO DI 16 ANNI ERA STATO MALE PER AVER ASSUNTO ALCOOL E ALTRO!!! BASTA CON 'STI SCHOOL PARTY!!!
Monica
Non c'è sicurezza, né controlli, credo poco ai gestori che chiedono carta identità per dare alcolici. Con tutto il casino non avranno nemmeno il tempo di chiedere.... È come lo stadio, vanno per picchiarsi e non per vedere la partita. Stessa cosa con la discoteca, vanno per bere e drogarsi ma non per ballare e divertirsi come si deve. Tutto per farsi vedere, ma la testa resta piccola.
Eugenio.
Sono la mamma di una ragazza di 16 anni e concordo con questa proposta. Forse non si risolverà il problema, visto che in Italia esistono leggi per ogni cosa ma poi nessuno le fa rispettare. Chiedete ai ragazzi a quanti di loro è stato chiesto un documento in discoteca o al bar. La risposta è ovvia visto l'incremento dell'alcolismo. Per noi genitori sarebbe un aiuto questo vincolo visto che dobbiamo combattere con i ragazzi per far capire loro che il pericolo dell'alcolismo è reale, specialmente per i giovani che sono facilmente trascinabili.
Gentilissimi, non sono una proibizionista ma credo che, dal momento che l'alcool è una bevanda che altera lo stato psicofisico di una persona, sia necessario limitarne l'assunzione ai maggiorenni affinché operino una scelta cosciente, da adulti anche sul piano legale. Questo perché un minorenne che, in stato di ebbrezza si mettesse alla guida di un motorino, nello sfortunato caso in cui dovesse provocare un incidente non sarebbe nemmeno perseguibile penalmente. Circa le discoteche, sarei favorevole ad una differenziazione dell'offerta: aperture pomeridiane e non serali per discoteche riservate ai minori di 18 anni. Cordialmente.
Dott.ssa Mircea Masserini
Buongiorno, io penso che i genitori dovrebbero essere più attenti al comportamento dei figli, spesso è più facile e comodo ignorare i problemi piuttosto che affrontarli. Quanto all'entrata a 18 anni in discoteca, io sono d'accordo, purtroppo la tendenza va al contrario. Vedi la patente: nonostante l'alto numero di incidenti stradali con vittime giovani, la tendenza è di abbassare l'età a 16 anni. Purtroppo conta la logica del profitto, non la ragione. Cordiali saluti.
Emilio Patelli
Basta fare la spesa tra Natale e San Silvestro, per imbattersi in tristi comitive di ragazzi/ragazze che fanno la spesa per l'ultimo dell'anno: nei carrelli c'è più da bere che da mangiare, e non parlo di aranciate! Si previene tutto questo non con il proibizionismo ma con l'informazione e il dialogo: un fegato che abusa di alcool non ha l'aspetto di uno sano, ma certo dentro non si vede. Prima di pensare a regolamentare ciò che è fuori casa, genitori vigilate e osservate cosa vedete! Non si può non accorgersi dei sintomi di uso di alcool....
M. D.
Salve a tutti. Io sono un ragazzo di 16 anni e come tale sono assolutamente contrario nell'innalzare l'età minima a 18 anni, perché tale legge non comporterebbe nessun cambiamento sostanziale. Chi vuole bere e ubriacarsi trova sempre il modo per farlo: chiedendo a maggiorenni di prendere da bere al posto loro, portando gli alcolici da casa (come alcuni fanno soprattutto durante le manifestazioni e feste all'aperto estive). Queste persone bevono e si ubriacano perché l'alcol compensa a delle mancanze: una brutta situazione familiare, per vergogna, per sentirsi in un gruppo, per farsi vedere ecc... Negando il loro sfogo, la rabbia salirebbe e troverebbero sicuramente un'altra alternativa per bere comunque. Il compito primario sta all'educazione della famiglia, che, fin da subito, deve saper istruire il proprio figlio su come bere responsabilmente; perché è giusto che si beva, ma in modo responsabile e coscienzioso. Se tutti fossero in grado di bere responsabilmente si eviterebbero numerosi incidenti stradali, ma anche che la maggioranza dei ragazzi venga punita ingiustamente come avverrà se l'età minima per entrare nei locali sarà 18 anni.
Simone
Io, penso che a Bergamo, e non solo, c'è un consumo di alcool fuori dal comune. Mi sono trasferito per lavoro qui a Bergamo già da cinque anni e, sempre per lavoro, ho «sostato» in altre città come Roma, Firenze, Bologna. La mia città d'origine è Napoli e devo dire che. come si beve qui, non si beve in nessun altra parte delle città in cui mi son fermato per diversi anni. Nei luoghi di ritrovo come i bar si inizia a bere birra e vino sin dalla mattina, cosa che non accade in altre città, l'analisi è facile da effettuare, basta entrare in un bar la mattina alle nove, vedere quanti clienti son presenti e notare in quanti bevono caffè e cappuccino e in quanti birra, vino e altri alcoolici. Il problema quindi non è solo dei giovani che fanno uso di alcool in discoteca. Il consumo di alcool a Bergamo è enorme e capillare. Forse la discoteca è il luogo dove si beve di meno se, si considera che si va a ballare al massimo il venerdì sera e il sabato.... Un cordiale saluto. Giuseppe
Sicuramente censurando e proibendo si avrebbe l'effetto opposto. Perché non sensibilizzare i ragazzi su ciò che stanno facendo e ampliare la cultura? Cultura nel senso di musica, arte e anche lo stare in mezzo agli altri, divertendosi e non recando alcun disagio. Ho 25 anni e frequento le discoteche almeno da 10 (e non le discoteche di quelli in giacca e cravatta, non lo uso come termine di vanto) sono andato anche all'estero per seguire festival (Olanda e Germania) e là la situazione é ben diversa: i party sono tutti regolari con un gran numero di forze dell'ordine che controllano (intervenendo SOLAMENTE quando é strettamente necessario) e steward a bordo della strada (Loveparade 2006 a Dortmund e Street Parade a Zurigo) che controllano il regolare svolgimento della manifestazione. Oltre allo staff di controllo sono "disseminati" check-point di ristoro, di informazione e quant'altro. I party all'estero sono tutti patrocinati dai Comuni che risulterebbero i principali destinatari anche delle entrate economiche riguardanti la vendita di qualsiasi tipo di: bevanda, cibo, merchandise, servizio in generale. Quindi secondo me servirebbe una campagna di sensibilizzazione per far sì che tutti i ragazzi capiscano che cosa sia veramente la musica e perché vanno a ballarla... Per quanto riguarda il discorso principale «maggiorenni e alcolici in discoteca» é assolutamente giusto proibire la distribuzione di alcolici e credo anche l'ingresso. E comunque, come letto da un commento precedente di una persona su questo articolo, una persona può fare danno (di qualsiasi tipo) sia a casa sua e sia all'oratorio...non facciamo la battaglia contro i mulini a vento. Spero solo che con l'associazioni che io con un gruppo di giovani della mia età, studenti dell'università di Bergamo e neolaureati, riusciremo a far comprendere che la musica non é solo svago-senza-cervello ma anche un modo per esprimere la propria fantasia e le proprie capacità (per chi la produce) e per relazionarsi con gli altri e per godere del piacere che ne deriva ascoltandola (per chi la ascolta, appunto). Chissà perché all'estero a questi eventi ci sono anche famiglie con il sorriso sulle labbra.....l'agevolazione di alcuni eventi per la provincia e la città di Bergamo, secondo me, gioverebbe e non di poco le persone che vi partecipano. E' ovvio, in conclusione, che ci dovrebbe essere un massiccio aiuto da parte delle autorità e non una PETIZIONE DI PRINCIPIO NELL'ADDITARE E NELLA CACCIA ALL'UNTORE. Vedrete che se autorità e gestori/organizzatori di eventi dovessero collaborare (cosa fondamentale credo per arrivare a un risultato finale soddisfacente per tutti quanti) anche la popolazione di Bergamo parteciperebbe con il sorriso e PIU' ATTIVAMENTE (e non anestetizzata) agli eventi che le verrranno proposti, sia per quanto riguarda il club (discoteche in generale) sia per quanto riguarda l'Open Air (Notte Bianca o più particolar modo, la Bergamo Street Parade). Un clima più disteso, attivo e festoso cancellerebbe i bronci, la voglia di rissa e di alcol dalle teste dei cittadini.
Massimiliano
Io penso che dovrebbero abolire sia le discoteche che gli alcolici.
V.
Le discoteche andrebbero chiuse: succedono troppe cose, oppure chiuderle alle ore 00,10. Non so se limitare l'accesso alle discoteche ai diciottenni sia così importante perché credo fermamente che un ragazzo/a, correttamente seguito ed educato, sia responsabile di sé a 14, 16 o 18 anni ed oltre. Servirebbe solo a “scaricare” la responsabilità di comportamenti non consoni su soggetti completamente autonomi, in quanto maggiorenni. No, non mi convince. Mi piacerebbe, piuttosto, che cambiasse la cultura dell'ora tarda. Oggi come oggi è considerato “da sfigati” – passatemi il termine, è quello che usano i ragazzi – andare in discoteca verso le 10 ed uscirne verso l'una, le due. A me pare che tali orari sarebbero più che consoni ad un sano divertimento, coniugato con un discreto riposo senza avere ragazzi che si trasformano in zombie il giorno dopo, o che scambiano la notte per il giorno. Forse, più che all'età, bisognerebbe guardare alle abitudini che si è consentito ai ragazzi di prendere, vuoi per pigrizia, vuoi per interesse, vuoi perché le mode e gli orari delle discoteche, pizzerie e cinema non consentono ai poveri ragazzi di andare in tutti e tre i posti il sabato sera, se non vanno tardi almeno a ballare! Scusate, sto uscendo dal seminato, ma potete ben capire il mio punto di vista: non è solo questione di età, ma di capacità di dire no da parte dei genitori e di comprendere che anche il no puo' essere accettato, da parte dei figli. Grazie per l'attenzione e buon lavoro.
Annamaria Bruno
Regole e limiti alla distribuzione di alcool per gli over 18.
LUCA
Vietare assolutamente l'ingresso a discoteche e/o pub ai minori di 18 anni Aimo MANGILLI
In questo caso non e' il discorso dell'eta', ma dell'abuso che i giovani fanno dell'alcol. Bere si, ma bisogna anche conoscere il proprio limite perché così facendo danneggi te stesso e in più ti rovini la serata, che invece di finire in modo felice e spensierato, si finisce all'ospedale. E voi genitori, smettete di difendere i vostri figli perché non sono tutti angeli, come voi credete. Prima di accusare la discoteca di dare alcolici ai minorenni, informatevi su cosa fanno i vostri figli in discoteca. Siete stati anche voi ragazzi e, magari, pur di bere qualcosa di alcolico mandavate qualcuno di più grande a prenderlo per voi, così eravate sicuri che non vi avrebbero fatto storie. E poi, sappiamo bene che quando si entra in discoteca si ha UNA consumazione gratuita. Quindi mi chiedo: come fanno a finire all'ospedale con una consumazione, mettiamo che sia anche alcolica? Le risposte possono essere tante: girano con troppo denaro, si fanno offrire da bere dagli amici che magari hanno il tavolo e quindi hanno numerose bottiglie, non limitandosi ad un bicchiere o fanno uso di sostanze stupefacenti... Io, ragazza che frequenta parecchio questo posto, do un consiglio ai genitori: prima di puntare il dito, chiedete ai vostri che cosa hanno fatto, o meglio, che cosa e quanto hanno bevuto.
MICHELA
Credo che gli alcolici di qualsiasi tipo siano da vietare nel modo piu' assoluto perchè musica ad alto volume piu' alcolici puo' essere un mix pericoloso se non dosato nel modo giusto.
B.
Sono un ragazzo, non piu', di 42 anni, maestro di sci dal 1989 con una vita professionale a contatto con la massa, di diversa categoria. Ricordo bene quando avevo 10-15 anni, quando si sciava si andava come se si avesse raggiunto un premio. Di buona condotta e sulla neve si sciava intensamente. Oggi, sia con bambini di 10 anni e meno, che con ragazzi piu' grandi, diciottenni e oltre, prendono lo sci come una qualsiasi altra cosa. Con tutto quello che abbiamo, sicuramente potra' essere uguale a stare sul divano a guardare la tv e a giocare con l'Iipod. E poi il rispetto. Ricordo che quando ero piccolo, avevo sempre un'attenzione di rispetto sopratutto verso i piu' grandi d'eta'. Sulla neve invece vedo tanta maleducazione, con a volte, difficolta' nello svolgimento della lezione. Ci sono bambini che mandano a quel paese il maestro di sci, tanto e' papa' che paga e allora io figlio faccio quello che voglio. E' appunto questo il mio pensiero: se ci si droga e si abusa d'alcol, la colpa non e' dei consumatori, ma della famiglia. E per famiglia intendo papa' e mamma. La zia e la nonna non c'entrano. Vedo organizzazini di pulmini, per portare i ragazzi ad ubriacarsi. Vedo genitori che vanno a prendere il proprio figlio, ubriaco, all'uscita della discoteca. Non so se ci rendiamo conto di quello che stiamo forse facendo. Quando avevo diciotto anni, mio padre mi prendeva ancora a calci nel sedere e il primo sabato sera che sono uscito in macchina, m'ha detto: Non e' che con la macchina puoi rientrare a chissa' quale ora. Se settimana scorsa, senza macchina, rientravi per le 22:30 adesso rientri per le 23:00. Sai che dopo quell'ora, la porta di casa, si chiude. E ognuno puo' pensarla come vuole: siamo nel 2012. E con tuo figlio cosa fai? Ci dobbiamo aggiornare. E altro. A ognuno risponderei che la risposta ad ogni pensiero, sta proprio in tutte le osservazioni, che ognuno fa. Non abbandoniamo i nostri figli in discoteca come quando abbandoniamo il nostro cagnolino all'autogrill quando andiamo in vacanza.
Eraldo Albricci
Premetto che ogni persona è responsabile di se stessa che sia maggiorenne o minorenne: ovvio che se mio figlio torna a casa ubriaco oppure ha assunto sostanze stupefacenti me la prendo con mio figlio non con il locale, perchè il locale non obbliga nessuno a bere o a fare altro, indi per cui il genitore che se la prende con la discoteca e difende il proprio figlio la ritengo una persona di poco valore, in quanto il locale come la proprietà ci mette “la faccia” passando come la discoteca che fa chissà quali cose. Per quanto detto invece dal signor Gigi Parma sono d'accordo con lui di portare sia l'ingresso che la vendita degli alcolici ai ragazzi con 18 anni compiuti. L'attuale legge non va bene per niente bene, se non si vuole sentire piu parlare di questo fatto. Un locale per quanto si possa impegnare a chiedere documento di identità al fine di evitare di servire alcol ai minori di 16 anni non risolve assolutamente nulla in quanto io posso mandare un mio amico piu grande per prendere da bere a me visto che non verrebbe servito vista la mia età. Detto ciò ritengo ottima la proposta del signor Gigi Parma.
A.
Sarei più drastico. Perché comprare le bottiglie e berle fuori dai locali? Ci si serve al banco: un bicchierino o un bicchiere di birra o vino. Cosa serve di più. E forse controllare di più le discoteche che forse, alcune, meriterebbero di essere chiuse. E tutti a casa a vedere la televisione o leggersi unn buon libro che è molto ma molto meglio.
Sandro
Penso che forse sarebbe ora di cambiare pagina… I gestori delle discoteche guadagnerebbero ugualmente preparando bevande analcoliche per tutti e chiudendo prima. I ragazzi ci andrebbero lo stesso (quelli che amano ballare e non sballare) e la droga non circolerebbe se ci fosse più controllo che evidentemente non c'è. Da genitore posso dire che mi sembra ci sia poca voglia di imporre regole ai propri figli. Mi sembra ASSURDO che un ragazzino possa tranquillamente frequentare una discoteca a 15-16 anni e tornare a casa tranquillamente (?) alle 4/5 del mattino . E poi smettiamola con questi school- party per ragazzini!
MARIAGRAZIA
Il proibizionismo ha sempre, sempre, sempre portato risultati opposti a quelli desiderati: al giorno d'oggi c'è un bisogno disperato di educazione e di dare il buon esempio ai giovani.
Alessandro Lussana
Io sono del 1980 e quando andavo in disco io (97-98-99- 00) era abbastanza diverso... prima c'era parecchia droga pesante.. ecstay... trip (lsd).. coca.. anfatamine.. mdma... Venivano vendute adirittura da ragazze dentro le disco... ora è cambiata... Nei locali c'è piu alcol e droghe leggere... Datemi retta che è molto molto molto meglio ora!!!! NON lamentatevi inutilmente! Oggi la vera droga che era l'eroina è quasi scomparsa PER FORTUNA!! e nessuno dice nulla..... NON LAMENTATEVI TROPPO E GUARDATE ANCHE LE COSE POSITIVE!!
S.
Sono una ragazza di 21 anni, d'accordo con la proposta di spostare l'ingresso in discoteca ai 18 anni ma, non posso fare a meno di pensare che questa non sia la soluzione ad un problema cosi vasto e difficile come l'abuso di alcol, soprattutto in età adolescenziale. Ciò che necessita di un cambiamento radicale è la visione che hanno i giovani di oggi nei confronti di esso. Questa sostanza è spesso allegoria di divertimento, di compagna per la serata senza cui essa si trasforma in noia e banalità. Sono a favore di questo tentativo ma, è pur vero che la maggiore età non può e non DEVE essere presa come il lasciapassare alla rovina di se stessi. Si, uso il termine rovina in quanto io stessa ho avuto modo di conoscere e scoprire ciò che l'alcol riserva quando esso si trasforma in dipendenza, quando porta la vita di persone al disfacimento, quando tutto ciò che hai costruito con fatica e dedizione lo distruggi per lasciare posto a quella goccia in più che sembra possa farti stare meglio. Esperienza che mi ha regalato una nuova visione, che ha fatto sì che togliessi dal bicchiere anche quelle poche cose che prima bevevo, durante feste o brindisi occasionali. L'alcolismo va ben oltre semplici divieti imposti in base a dati anagrafici ma queste proposte possono essere un inizio se vanno di pari passo alle testimonianze, attraverso incontri, di chi ha lottato o ancora lotta contro l'abuso di sostanze; detto più francamente chi ti sbatte in faccia senza giri di parole e fronzoli a cosa si va incontro bevendo in modo smisurato che tu sia maggiorenne o no. Purtroppo sono consapevole che finchè non lo vivi direttamente o qualcuno a te caro, è difficile comprendere i danni e i pericoli che questa sostanza, vista dai giovani come compagna di gioco, può portare quando se ne perde il controllo. Sara Trovo la proposta sensata anche se riduttiva rispetto al problema. La prevenzione con progetti mirati sul territorio riuscirà nel tempo a rendere consapevoli i giovani dei danni che può causare l'alcol.
T. Ferri
Non lo concepisco... Non siamo nell'era del proibizionismo, bisogna fare cultura e portare i giovani ad essere consepevoli dei danni che provoca l'alcol. La discoteca non è nociva se frequentata nel modo adeguato... Non sopporto i falsi moralismi... e le negazioni... Odio il bigottismo fasullo, cominciamo ad a essere noi adulti eticamente corretti nei confronto degli altri.
Daniela Scandella
In 22 anni che abito in North Carolina, USA, dove fino al 21esimo anno compiuto non si possono bere alcolici - incluso birra e vino - e non si puo' entrare in discoteca, e dove nelle discoteche interviene il buttafuori con persone in chiaro stato di ebbrezza, non ho mai letto notizie come quelle che si leggono ogni domenica nei giornali italiani su minorenni intossicati da alcol nei locali pubblici o fatti a pezzi in incidenti stradali dopo l'uscita dalla discoteca. Sara' una regola severa, ma funziona, quindi, perche' non applicarla?
F.B.
Assolutamente si. Almeno maggiorenni, sarebbe un piccolo passo. Anche se dietro tutto questo c'e' una mancanza di rapporti positivi ed autorevoli (non autoritari) in famiglia. Cordiali saluti.
Mariagrazia
A ME PERSONALMENTE, LE DISCOTECHE NON DOVREBBERO DISTRIBUIRE ALCOLICI, SIA AI MAGGIORENNI, SIA A PERSONE ADULTE. PERCHE' E' UN PERICOLO PER TUTTI!!!! PRATICAMENTE SONO CONTRARIO. GRAZIE SERAFINO
È giusto mettere un limite, quindi divieto fino ai 18 anni. Trovo però assurdo le due proposte che pubblicate sul sito: una è il divieto di discoteca e bere, l'altra la totale libertà per le aperture dei negozi. Le trovo molto contradditorie. Si vieta di bere in discoteca ma poi l'alcol posso comperarlo al centro commerciale o bere nei locali del centro. Se si pone una regolamentazione, vale anche per i negozi. Non sono d'accordo per la liberalizzazione perchè comunque non produce introito, ma molto disagio per tutti (abitanti di zona, famiglie, caos, rumore, inquinamento, inciviltà, maleducazione, ecc...). Le regole servono, SEMPRE.
C.G.
Buongiorno, ho 38 anni, bergamasco, dispiaciuto. Da cosa? Ma dai titoli. Adesso come sempre, quando c'è un problema, lo si crede di risolvere solo proibendo. Mi chiedo: ma quando leggerò il titolo «i giovani bergamaschi bevono troppo, i risultati di un sondaggio...». Facevo parte anche io di quei ragazzi del venerdi e sabato, e negli anni non hanno fatto che proibire e ridurre gli spazi. Conseguenza? Lo si fa lo stesso, peggio e di nascosto. Ma nessuno mi ha mai chiesto perchè lo fai. Sono sicuro che ne uscirebbero delle belle, tanto materiale su cui riflettere, lavorare e costruire una societa' diversa, che non ha piu' bisogno di negare, ma con giovani che anche avendo la possibilita', siano capaci di dire no, o che comunque mantengano la moderazione. La cosa che mi stupisce di piu'? È che chi ha vissuto gli anni '80 e '90, non abbiano imparato dalle loro esperienze. Anche noi eravamo tantissimi. chi ricorda le feste alla Luna a Colere o l'apertura delle cascate del Serio a Valbondione? Chi le ha vissute ha visto scene da Woostock. Perche' lo facevamo? Perche' lo fanno anche oggi nelle discoteche?? Forse perche' hanno proibito certi raduni?? E secondo voi hanno risolto i problema? Se chi deve legiferare non ha esperienza nel settore, lasci perdere e ceda il posto a chi vuol conoscere il problema, analizzandolo e confrontandosi con i ragazzi.
Nicola di Seriate
Qualche sonoro scapaccione ai protagonisti di questi sballi eccessivi sarebbero un discreto/buon deterrente. Siamo stati tutti giovani, ma con un certo senso del limite.... Oggi pare che i limiti si siano spostati eccezionalmente in avanti.... In alternativa gli scapaccioni andrebbero dati anche e forse più sonori ai genitori di alcuni ragazzi/e che hanno concesso ai loro figli di spostare appunto cosi in avanti i limiti. Altra responsabilità enorme va ovviamente data ai modelli sociali che la tv ci rifila ogni giorno e in tutte le salse su quasi tutti i canali. Troppi inutili imbecilli in compagnia di zoccolette varie ci vengono presentati in tv come semidei e su alcuni adolescenti esercitano di sicuro e purtroppo un fascino eccessivo.
L.
Secondo me è giusto permettere l'ingresso in discoteca dai 18 anni in poi, con tutto ciò che poi ne deriverà. Troppo spesso gli adolescenti si sentono «grandi» in queste occasioni e si sentono autorizzati ad abusare di tutto, ma il fatto è che non sono in grado di controllarsi... I genitori danno un'educazione giusta, fissano i paletti per vivere bene correttamente ed onestamente, ma poi i ragazzi agiscono spesso senza più percorrere il sentiero tracciato. Compito arduo quello dei genitori, perché i ragazzi quando sono fuori casa con gli amici se vanno ad acquistare al supermercato gli alcolici, chi li vede? Non possono certamente essere pedinati costantemente dai genitori.... E allora anche al supermercato ci dovrebbe essere un controllo sull'età di chi acquista..... L'educazione al fumo e all'alcol passa anche attraverso i canali scolastici, ma, si sa, gli adolescenti ascoltano un po' si e un po' no. Quindi precludere l'ingresso in discoteca ai minorenni forse potrebbe essere un'aiuto a fare in modo che si limitino i danni. La famiglia da sola non riesce a fare tutto, quindi anche la comunità, la società in cui viviamo può e deve pensare per il bene comune, in fondo siamo tutti sotto lo stesso cielo e figli dello stesso Padre !
Tiziana
No, forse dovrebbero esserci discoteche divise per i minorenni, senza alcol e con molti più controlli. I proprietari dovrebbero essere i diretti responsabili del buon andamento del locale. I ragazzi hanno il diritto di divertirsi ballando e conoscendosi, ma noi adulti dobbiamo tutelare la loro salute fino a quando non saranno in grado di farlo da soli. Educhiamoli!
Laura Meregalli
Potreste pubblicare una indagine di cosa succede in Europa, oppure in America. In alcuni casi la polizia non concede neppure la possibilità di fare feste private (in casa propria) se scopre che sono presenti minorenni e stanno consumando alcolici. Forse anche in Italia dovremmo intervenire e controllare. Mai ad uno Stato di polizia, ma le regole sono regole e devono essere rispettate e fatte rispettate. Ma noi come al solito... Anche quando dovremmo...
Clemente Preda
L'allarme è giustificato e, se fosse praticamente impossibile applicare il divieto di somministrare alcol ai minorenni in discoteca, allora va accolto il divieto anche di entrare in discoteca. Per evitare una insostenibile pressione da parte dei teenager si potrebbe aiutare la creazione di locali solo per minorenni, senza somministrazione di alcoolici, con qualche aiuto, magari sotto forma di defiscalizzazione parziale e di sostegno giornalistico locale.
Enrico Montangero
Sono assolutamente d'accordo, e non solo come genitore. Un cordiale saluto.
Nicola Capelli
E' VERGOGNOSO che per due soldi di guadagno si permetta di rovinare una persona. Con la formazione che viene data oggi da tv e giornali viene continuamente spersonalizzata la persona. Poi, per forza vengono fuori certe notizie! Ma se si ubriacano i quarantenni, che esempio hanno i giovani?
GIANCARLO
Ballare non è «sballare», dunque non vieterei il ballo ai minori di 18 anni ma per questa fascia d'età gli orari dovrebbero essere limitati al buon senso (es.: sabato dalle 20 alle 23; domenica pomeriggio). Mentre per quanto riguarda gli alcolici: divieto assoluto. Grazie.
Massimo Nicoli
Sono pienamente d'accordo sul divieto ma penso che sarà dura impedire ai sedicenni e diciassettenni di andare in discoteca. Comunque, anche se per loro è difficile capire che è solo per il loro bene, ci si può provare...
DELIA
Buongiorno! Sono assolutamente d'accordo! I ragazzi dovrebbero cercare di capire che i modi per divertirsi sono molti e non sempre e solo collegati allo "stordirsi"! Io sono una donna di 44 anni e le persone come me di passate generazioni hanno avuto la possibilità di vivere divertimenti semplici e sobri; i nostri giovani invece vengono catapultati in una realtà molto forte fin da giovanissimi, una realtà piena di vizi e tentazioni, aperte a tutti fin da subito! Una volta c'era la grande famiglia intorno ai giovani, oggi ci sono solo familgie allargate, disgregate e troppo impegnate nei doveri domestici e statali! Dobbiamo proteggere i nostri ragazzi e soprattutto non dargli il peso di decidere come se fossero già adulti, quando ancora non lo sono! Un augurio di buon anno a tutti!
Beatrice
Condivido pienamente la proposta della Fipe in merito all'età per l'ingresso in discoteca ed il consumo di alcolici; estenderei anche il divieto di vendita di alcolici a minorenni da parte di supermercati e negozi in genere. Condivido inoltre pienamente il parere di Gigi Parma per quanto riguarda il ruolo fondamentale delle famiglie nell'educazione dei giovani.
Pietro Poletti
IO DICO SOLO 1 COSA.........QUANDO SI VUOLE TUTTO SI PUO?! E' SUFFICIENTE MANDARE DEGLI AGENTI (INFILTRATI) PER IL CONTROLLO: - FISCALE (VEDASI CORTINA D'AMPEZZO- TUTTO AD UN TRATTO IL FATTURATO E' AUMENTATO DEL 300/ 400%- PERCHE'?), MESCITA ALCOLICI ECC. VIETATI. IN CASO DI TRASGRESSIONE: MULTE SALATE (quando si toccano i soldi i ravvedimenti fanno effetto), al limite CHIUSURA LOCALE LINEA DURA!
CORDIALITA' RAFFAELLO
Buongiorno, non è certo con i divieti o il proibire che si risolvono i problemi, ma rendendo le cose più semplici e facendo qualche passo nel passato quando i bar venivano chiusi a mezzanotte in settimana e alle due al sabato e la domenica, le discoteche si aprivano solo nei fine settimana e a mezzanotte si chiudeva. Quando succedevano incidenti i media ne fanno pubblicità negativa e non dicono o scrivono solo i fatti, li utilizzano per vendere giornali o fare trasmissioni televisive a basso costo e possibilmente trovando colpevoli che non esistono l'importante è fare ascolto (vedi i casi JARA, SARA SCAZZI, ecc.) e senza preoccuparsi se fanno del male a delle famiglie con l'unica colpa di essere i genitori o famigliari. Tutti noi abbiamo fatto le nostre bravate da giovani e chi non le ha fatte da giovane le ha fatte più avanti, ciò che manca oggi è il tempo di stare in famiglia e la famiglia perché l'educazione la spiegano in TV, se invece si spegne la TV e a tavola si parlasse dei problemi che si ha in casa e dei problemi dei nostri figli tante piccole cose potrebbero cambiare. Una cosa dobbiamo tenere ben presente che ognuno di noi deve fare le proprie esperienze e capire gli errori fatti con l'aiuto della famiglia.
BUONA DOMENICA IVO BOLIS
Ritengo sia indispensabile portare alla maggiore età l'ingresso in discoteca e l'uso di alcolici. I ragazzi/e di oggi hanno la tendenza al bere - di tutto e di più -; credo che tutto ciò dipenda dai pochi interessi nei confronti del tempo libero e della società. Sanno far "branco" solo quando trasgrediscono e tutto ciò é un segno allarmante. Grazie a Dio, c'é anche una parte di loro che il tempo libero lo dedica ai più deboli-alla conoscenza, allo sport. Gabriella
Sono d'accordo: riserverei per i minorenni i pomeriggi - forse sono un po' nostalgica - con consumazioni non alcoliche: in fondo penso che ai ragazzi interessi stare insieme a prescindere dall'ora. Sarebbe anche un modo per non sconvolgere la vita di madri e padri che devono "recuperare" i figli!
MILENA
Si! Sono totalmente d'accordo!
Mia
Io sinceramente penso che alzerei sia l'ingresso nei locali sia la vendita nei negozi a 21 anni. Userei come riferimento il sistema americano. Grazie. Filippo
Solo ora essendo padre di un bambino mi rendo conto dei problemi dei giovani sono stato anche io ragazzino a quell'età sei travolto da pensieri emozioni che non riesci a controllare allora magari ti rifugi nell'alcol senza renderti conto che stai sbagliando e ti stai solo facendo del male quindi il mio è un no secco all'alcol ai minori nelle discoteche nei bar o supermercati.
Stefano da Castione
Il proibizionismo ha fallito da Adamo ed Eva in poi. Meglio costruire alternative per i giovani che a quel punto avrebbero qualcosa di meglio da fare rispetto all'ubriacarsi. Attività che facciano crescere in loro stimoli e passione.
Marco
Secondo me è giusto vietare discoteca e alcol prima dei 18 , forse con qualche anno in più capiscono a cosa vanno in contro (anche se ho dei dubbi). Oggi bevono di tutto e di più solo per mettersi in mostra ed hanno già troppo dalla vita ed è per questo che non sanno come fare per divertirsi.....
Sabry
Favorevole, saluti.
Magoni F.
Sono d'accordo con il limite dei 18 anni per la somministrazione delle bevande alcoliche.
Luca Arioli
Si, una cosa assolutamente giusta, nei supermercati in Canada , per esempio, non si vendono bevande alcoliche… nemmeno la birra… e per legge non se ne possono nemmeno consumare per strada.
Saluti Stefano Ferrari
Premesso che i super alcoolici non dovrebbero essere bevuti anche dagli adulti, e che se proprio se ne vuole assaggiare un po' si dovrebbe fare una volta tanto perchè l'alcool rovina in modo irreparabile il fegato, e non è necessario come alimento, (basterebbe conoscere la relazioni in merito dei medici ospedalieri) e che ai pasti basta 1 (dico uno) solo bicchiere di vino, ma buono, è naturale che io proponga l'alcool solo per gli adulti.
Alda di Curno.
Ricordo che anni indietro la discoteca era accessibile ai ragazzi dai 14 ai 16 anni solo la domenica pomeriggio e non c'erano alcolici. Ora si vedono ragazzi che tornano alle 3-4 di notte della domenica, molti dei quali che hanno bevuto fino a star male. Quello che penso è che il primo insegnamento debba venire in famiglia, però questo deve anche essere coadiuvato dal comportamento non sempre lecito dei commercianti di alcolici e dei gestori di locali che nonostante il divieto di vendere alcolici ai minori di anni 16 pur di guadagnare se ne fregano bellamente dei danni che possono causare. Concludendo, ben venga il divieto basta che però venga rispettato e fatto rispettare sì ai ragazzi, ma anche ai commercianti di alcolici!
P.S. Basti pensare quello che succede con il divieto alle sigarette...
BRUNO
Assolutamente d'accordo, non condivido l'atteggiamento di molti genitori che per la «buona pace in famiglia» consentono a figli minorenni di frequentare ambienti malati come la discoteca già all'età di 13/14 anni. La società deve cambiare e la società è fatta da noi... Coraggio, assumiamoci questa responsabilità ed evitiamo ai nostri figli di vivere certe esperienze: solo in questo modo dimostreremo di volergli bene non dicendo loro sempre di si.
Paola 63
Maggiorenni per andare in disco e comprare alcolici? In discoteca ci si può andare anche da piccoli, ballare fa parte delle gioie del genere umano. Quello che è da proibire è che i ragazzini frequentino le stesse discoteche o le stesse fasce orarie dei grandi, sono spesso quest'ultimi a far danno. Io istituirei zone protette o fasce orarie protette in cui NON si devono vendere assolutamente alcolici e sia proibito fumare. Se uno in discoteca ci va per ballare cosa beve a fare alcol e cosa fuma a fare? Purtroppo molti vanno in disco per far altro... e li che subentra poi la voglia di bere alcolici e fumare. Se balli e balli forte, al massimo ti viene sete d'acqua...
GIULIA
Le serate trascorse in allegria, con gli amici, anche in discoteca, non sono da mettere alla gogna. Anche a 18 anni. L'importante che per i nostri ragazzi non diventino ragione di unico svago che si riduce nella triste bevuta settimanale con tutte le conseguenze che questo puo' portare. Ai nostri figli dobbiamo spiegare, insegnare, far capire che il divertimento non è solo quello. Ma siamo sicuri che i nostri figli aspettano i diciotto anni per poter bere alcolici? Basta entrare in un qualsiasi pub nella nostra città e provincia al sabato sera intorno alle 22 per rendersi conto che gli avventori sono tutti minorenni e tutti stanno consumando alcoolici. Dove sono i controlli delle forze dell'ordine? Dove sono i genitori? A cosa pensano i gestori dei locali quando servono una vodka ad un quattordicenne? È evidente che tutti noi stiamo sbagliando qualcosa.
Daniela
....Servirebbe il Daspo per chi sgarra... Cosa ne penso? Non è il posto da condannare, ma il frequentatore. Mi spiego, se uno a 18 anni non è registrato completamente, può far danni all'oratorio come in discoteca, ma è chiaro che in quest'ultima c'è un giro enorme di sostanze stupefacenti e il buio di una sala e il frastuono della musica permette certe pratiche in modo più semplice. A questo punto chiudiamo le banche perchè ci sono i banditi. No, puntiamo sulla prevenzione e chi viene pizzicato con droghe in una discoteca oltre agli arresti gli venga dato un bel Daspo dalle discoteche per 5 anni.
Luca di Azzano
Penso che se siamo ridotti in questo stato: in primo luogo in casa dai genitori i giovani non hanno imparato niente. In secondo luogo la scuola riguardo ai valori della vita non ha insegnato niente. Come mai ai tempi, fosse partito un ordine dal professore, saremmo stati disposti ad arrampicarci anche sul campanile? Vuol dire che ci era stato insegnato a credere in qualcosa e che credevamo fermamente in qualcosa.
RINALDI GIANFRANCO CLASSE 1946
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