Tavernola, calcio all'avversario
Assessore allo Sport condannato

Tavernola ha un assessore allo Sport condannato per un fallo commesso su un campo di calcio, che all'avversario è costata un indebolimento permanente di un testicolo e a lui un anno per lesioni personali volontarie pluriaggravate, ridotto a 8 mesi.

Tavernola ha un assessore allo Sport condannato per un fallaccio commesso su un campo di calcio: una pedata nelle parti intime, che all'avversario è costata un indebolimento permanente di un testicolo e a lui, Vanny Fenaroli, un anno per lesioni personali volontarie pluriaggravate, ridotto le scorse settimane in appello a otto mesi con la condizionale.

La storiaccia risale al 19 settembre 2004 - Tavernola-Oratorio Costa Mezzate, girone F della Seconda categoria - ed è transitata lungo un iter giudiziario piuttosto tortuoso: 18 udienze solo per il primo grado, con la lista testi che era in pratica il «copia e incolla» delle distinte delle due formazioni e il corridoio del tribunale di Grumello che pareva uno spogliatoio. All'epoca del fattaccio Fenaroli aveva 28 anni ed era il difensore della squadra del paese.

Però, quella volta era stato lui a subire fallo dal centravanti avversario, C. M., nel corso di un incontro nervoso, in bilico fino all'ultimo, con gli ospiti passati in vantaggio su rigore a 8 minuti dalla fine e i padroni di casa che erano riusciti a pareggiare a tempo scaduto. Il futuro assessore finisce a terra insieme al bomber del Costa Mezzate e per colpa di quest'ultimo. Mentre si rialzano, secondo l'accusa, Fenaroli avrebbe sferrato un calcio nelle parti intime all'altro. C. M. stringe infatti i denti e continua a giocare.

Ma, terminate gara e adrenalina, iniziano i dolori, tanto che il giorno successivo per l'attaccante si rende necessario il ricovero in ospedale. I medici s'accorgono che la ferita è seria e lo sottopongono a intervento chirurgico, durante il quale gli viene asportata parte di un testicolo. C. M. sporge denuncia per lesioni personali volontarie ed è in quel preciso istante che il fallo di Fenaroli diventa «intervento da codice penale». Il dibattimento prende il via nel giugno 2006 davanti al giudice onorario, ma una perizia medica stabilisce che la faccenda è materia da magistrati togati.

La prognosi è superiore ai 40 giorni e l'indebolimento del testicolo è permanente, dunque le lesioni sono pluriaggravate: il fascicolo è così assegnato al giudice monocratico di Grumello del Monte, che nel maggio 2010 condanna a un anno con pena sospesa Fenaroli, nel frattempo (giugno 2009) diventato assessore allo Sport con la lista civica di centrodestra «Progetto Tavernola».

Il magistrato respinge la tesi della difesa, che invocava la scriminante dell'esercizio dell'attività sportiva (e cioè che il fallo era la conseguenza di un normale scontro di gioco), e sposa quella dell'accusa secondo cui la pedata era intenzionale. Lo stesso ragionamento adottato qualche settimana fa dalla prima sezione della Corte d'appello di Brescia, che ha però ridotto di un terzo la pena. Ribadito invece il risarcimento di 30 mila euro a C. M., costituitosi parte civile con l'avvocato Marcello Brignoli.

«Il mio assistito si dichiara pienamente soddisfatto dell'esito dell'udienza - commenta il legale -, sia con riferimento al riconoscimento dell'originario capo d'imputazione di lesioni personali volontarie pluriaggravate, come già aveva fatto il primo giudice, che alla conferma della provvisionale riconosciuta». La questione, però, potrebbe non essere chiusa qui, se l'assessore decidesse di ricorrere in Cassazione. E la prescrizione (il termine è per giugno 2013) non è un pericolo campato per aria.

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