Nicoli Cristiani: «Non ho preso soldi»
Legali di Locatelli: «Atti a Bergamo»

«La mia verità è questa, io non ho preso soldi»: così, mercoledì 4 gennaio, si è rivolto ai giudici del riesame di Milano Franco Nicoli Cristiani, finito in carcere con l'accusa di avere intascato una tangente di 100 mila euro da Pierluca Locatelli.

«La mia verità è questa, io non ho preso soldi», con queste parole stamattina, mercoledì 4 gennaio, si è rivolto ai giudici del riesame di Milano Franco Nicoli Cristiani, finito in carcere a fine novembre con l'accusa di avere intascato una tangente di 100 mila euro dall'imprenditore Pierluca Locatelli per accelerare autorizzazioni per la cava di Cappella Cantone nel Cremonese, da trasformare in discarica d'amianto.

L'ex presidente del Consiglio regionale lombardo, ha assistito all'udienza che si è tenuta stamane, durante la quale hanno discusso anche i legali di Pierluca Locatelli e Giuseppe Rotondaro, il responsabile dell'Arpa che secondo l'accusa avrebbe fatto da intermediario.

La difesa di Rotondaro ha chiesto la scarcerazione, in subordine gli arresti domiciliari e sottolineato il fatto che l'Arpa ha sospeso il funzionario i primi di dicembre. L'avvocato di Nicoli Cristiani ha riferito ai giudici di ritenere semmai più appropriati gli arresti domiciliari per il suo assistito.

Accanto al legale, di fronte al collegio che deciderà nei prossimi giorni, era seduto anche l'ex presidente del Consiglio regionale che - secondo quanto si apprende - avrebbe detto «la mia verità è questa, io non ho preso soldi».

Gli avvocati di Locatelli, Roberto Bruni ed Ennio Amodio, hanno richiesto ancora la scarcerazione del loro assistito perché ritengono che la misura cautelare sia venuta meno e potrebbe essere soddisfatta con una misura meno afflittiva come gli arresti domiciliari. Inoltre hanno sostenuto che il tribunale di Milano non sarebbe competente del caso perché la consegna dei soldi da Locatelli a Rotondaro, in presenza anche della moglie di Locatelli, Orietta Rocca, è avvenuta a Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo. I giudici si sono riservati di decidere e la risposta è attesa per sabato, ma potrebbe arrivare anche giovedì.

È stato invece scarcerato, per lui i domiciliari, Andrea David Oldrati, architetto di Gorlago, titolare della società Terraverde Srl, consulente del gruppo Locatelli. Oldrati è accusato di aver preso parte al presunto traffico illecito di rifiuti attribuito alle società del gruppo Locatelli. L'architetto si è sempre difeso dicendo: «Io facevo solo le analisi, non ero tenuto a sapere dove finisse la merce».

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