Cronaca
Domenica 01 Gennaio 2012
È morto Mirko Tremaglia
Lunedì 2 l'ultimo abbraccio
È morto all'età di 85 anni Mirko Tremaglia: «Vorrei essere ricordato come chi ha distribuito democrazia agli italiani nel mondo». La camera ardente in via Locatelli a Bergamo fino a lunedì 2 gennaio, giorno dei funerali.
È morto Mirko Tremaglia. Il bergamasco che ha speso tutta la sua vita nella politica si è spento poco prima delle 13 di venerdì 30 dicembre nella sua abitazione a Bergamo. «Vorrei essere ricordato - diceva di sè - come chi ha distribuito democrazia agli italiani nel mondo»
La camera ardente è stata aperta alle 19 di venerdì 30 dicembre presso la sede del partito in via Locatelli. Il feretro si trova nei locali dell'ex sede di Alleanza Nazionale, in via Locatelli a Bergamo. La salma è vegliata dai ragazzi di Azione Giovani, che montano la guardia due alla volta, così com'è tradizione fin dai tempi del Movimento Sociale. Accanto al feretro ci sono un mazzo di rose rosse e alcune bandiere tricolori, di cui una adagiata sulla salma. Questa sera è prevista una veglia. La camera ardente resterà aperta fino a notte e riaprirà domani.
I funerali saranno celebrati lunedì 2 gennaio in San Bartolomeo alla presenza del presidente della Camera Gianfranco Fini. La cerimonia sarà celebrata alle 12 nella chiesa del centro cittadino. Il corteo funebre partirà alle 10.30 da via Locatelli e farà tappa alle 11 a palazzo Frizzoni.
Da tempo malato, Tremaglia aveva 85 anni. Nato a Bergamo il 17 novembre 1926, laureato in Giurisprudenza, avvocato, Segretario Generale del CTIM, già Presidente della Commissione Esteri della Camera dei deputati, era stato Ministro degli Italiani nel mondo nella scorsa legislatura.
L'ultima sua elezione nelle liste del Popolo della Libertà (22 aprile 2008), in precedenza era stato deputato nelle legislature: VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV, XV. Attualmente era iscritto al gruppo parlamentare: Futuro e Libertà.
SCHEDA BIOGRAFICA
Da giovane compì gli studi al liceo classico Sarpi di Bergamo (compagno di banco era Filippo Maria Pandolfi), a 17 anni aderì alla Repubblica Sociale Italiana. Nel dopoguerra si iscrisse all'Università Cattolica di Milano, ma fu cacciato quando si scoprì il suo trascorso di volontario repubblichino. Conseguita la laurea, iniziò la professione forense.
Esponente storico e dirigente del MSI, fu per lungo tempo stretto collaboratore del segretario Giorgio Almirante. Nel 1968 istituì i Comitati Tricolori per gli Italiani nel Mondo. Eletto alla Camera per la prima volta nel 1972, nel 1988 fece approvare la sua Legge Tremaglia sull'anagrafe e censimento degli italiani all'estero (L. 470 del 27 ottobre 1988). Nel 1991 venne eletto componente dell'ufficio di presidenza del neonato Consiglio Generale degli Italiani all'Estero.
Nel 1993 la Camera approvò un Ddl Tremaglia per il voto per corrispondenza degli italiani all'estero e la creazione di Circoscrizioni Estere, ma il progetto di legge si arenò al Senato. Dopo la cosiddetta Svolta di Fiuggi del gennaio del 1995 aderì al progetto finiano di Alleanza Nazionale.
Il 2000 è invece l'anno più triste per Tremaglia: il figlio Marzio, dirigente giovanile del FUAN, consigliere comunale MSI a Bergamo (1980-1995) e poi assessore alla Cultura della Regione Lombardia (1995-2000), muore a soli 42 anni nel 2000. Nel 2009 ricevette la medaglia d'oro dal Comune di Bergamo.
Al suo nome è legata la Legge Tremaglia che consente il voto degli italiani all'estero. Per questa legge ha speso gran parte della sua attività politica. Una battaglia partita da lontano fino ad ottenere la modifica della Costituzione negli articoli 48 (istituzione della circoscrizione Estero), 56 e 57 (numero dei deputati e senatori eletti dai cittadini italiani all'estero). Questa opportunità si concretizzò a partire dalle elezioni politiche del 2006, quando entrò in vigore l'istituzione della circoscrizione Estero.
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