Rinnovate le misure cautelari
per i quattro indagati per tangenti

Il gip di Milano Elisabetta Meyer ha rinnovato la misura della custodia cautelare per Franco Nicoli Cristiani, ormai ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, e altre 3 persone (tra cui l'imprenditore Pierluca Locatelli e sua moglie) nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti.

Il gip di Milano Elisabetta Meyer ha rinnovato la misura della custodia cautelare per Franco Nicoli Cristiani, ormai ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, e altre 3 persone (tra cui l'imprenditore Pierluca Locatelli e sua moglie) nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti nata a Brescia e trasferita in parte a Milano per ragioni di competenza territoriale.

Era stato il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo a chiedere la rinnovazione della misura cautelare nei confronti delle quattro persone arrestate per corruzione nell'inchiesta della Procura di Brescia su un traffico di rifiuti illeciti. Franco Nicoli Cristiani è detenuto per ordine dei giudici di Brescia in relazione ai rifiuti e risponde di corruzione a Milano.

I magistrati milanesi, dopo la trasmissione di parte degli atti dell'inchiesta disposta dai loro colleghi bresciani, hanno anche contestato nel capo d'imputazione un ulteriore episodio di corruzione, oltre alla consegna a Nicoli di 100mila euro da parte dell'imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli per accelerare l'autorizzazione per una discarica di amianto nel Cremonese.

Lo stesso Locatelli, nel suo interrogatorio dopo l'arresto, aveva raccontato di aver promesso all'uomo politico altri 100mila euro sempre per lo stesso motivo. Il pm di Milano ha quindi chiesto la rinnovazione delle misure cautelari accolte dal gip Meyer per Nicoli, Locatelli, la moglie di questo, Orietta Rocca (ai domiciliari) e il responsabile degli staff dell'Arpa (Agenzia regionale per l'ambiente) della Lombardia, Giuseppe Rotondaro.

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